L’Italia detiene per tradizione un altissimo numero di piccole e medie industrie. Quelle, del resto, che hanno assunto un ruolo centrale nel boom economico nazionale degli ultimi cinquant’anni. Per questo il collegamento di questo genere di strutture lavorative deve essere per forza di cose sempre più radicato con il mondo della scuola, in particolare con gli istituti superiori tecnici e professionali. Ne hanno parlato, il 29 agosto durante un incontro a Roma, il ministro dell`Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo e il presidente della Confapi-Confederazione della Piccola e Media Industria Privata, Maurizio Casasco.
Nel corso dell’incontro, Profumo ha assicurato l’interesse del settore dell’istruzione per un comparto che da sempre fornisce importanti sbocchi lavorativi agli studenti, nemmeno sempre “esplorati” a causa della mancanza di specializzati in determinate professioni: gli ultimi dati ufficiali indicano che ogni anno decine di migliaia di posti di lavoro nelle piccole e medie imprese rimangono privi di candidati a causa delle mancanza di giovani specializzati o almeno in possesso delle competenze minime per tentare l’inserimento.
Ad inizio estate dai dicasteri dell’Istruzione e del Lavoro, nel corso della Conferenza dei servizi svolta a Roma, sono arrivate ampie rassicurazioni sull’impegno del Governo a rilanciare le professioni. Approfittando, anche, del riordino del sistema scolastico superiore e soprattutto della famigerata riforma del titolo V della Costituzione, la cui attuazione dovrebbe dare entro breve il via libera alle regioni per operare con maggiore autonomia. I tempi, però, per vedere dei risultati concreti rimangono obiettivamente lunghi.
Ad inizio estate dai dicasteri dell’Istruzione e del Lavoro, nel corso della Conferenza dei servizi svolta a Roma, sono arrivate ampie rassicurazioni sull’impegno del Governo a rilanciare le professioni. Approfittando, anche, del riordino del sistema scolastico superiore e soprattutto della famigerata riforma del titolo V della Costituzione, la cui attuazione dovrebbe dare entro breve il via libera alle regioni per operare con maggiore autonomia. I tempi, però, per vedere dei risultati concreti rimangono obiettivamente lunghi.
A nome della categoria, Casasco ha presentato i progetti e le iniziative della Confapi, che rappresenta circa 120.000 imprese che danno occupazione ad oltre 2,3 milioni di lavoratori, legati al rapporto tra imprese, ricerca e scuola. “Le piccole e medie imprese rappresentano l`ossatura del sistema economico e produttivo del nostro Paese – ha commentato Casasco – ed é per questo che le istituzioni pubbliche partendo dal Governo devono saperne cogliere le esigenze e le necessità. Ringrazio il ministro Profumo per la disponibilità e l`interesse verso Confapi e per averci manifestato la volontà di dare impulso ad iniziative di comune interesse a favore delle piccole e medie industrie private”.
“La ricerca e la formazione sono infatti temi fondamentali nella prospettiva di sviluppo intrapresa a sostegno delle nostre imprese”, ha concluso il presidente della Confapi.