Home Attualità Jella Lepman e i libri come “cibo per la mente”

Jella Lepman e i libri come “cibo per la mente”

CONDIVIDI

Oggi, 4 ottobre, cadono 50 anni dalla morte di Jella Lepman (1891-1970), vulcanica e dinamica giornalista tedesca che si è impegnata tenacemente nella promozione della lettura per bambini e ragazzi.

Dopo l’ascesa al potere di Hitler, Jella Lepman, per le sue idee e per l’origine ebraica, è costretta ad abbandonare la redazione del giornale per il quale lavora.
Nel ’36 lascia la Germania nazista per trasferirsi a Londra, dove cura delle trasmissioni per la BBC e dove lavora poi presso l’Ambasciata americana. Nell’immediato dopoguerra, le viene proposto dall’esercito americano di dedicarsi a un progetto di rieducazione culturale delle donne e dei bambini tedeschi.
Non è facile per lei, ebrea tedesca, affrontare l’idea di tornare in patria. Ma dopo qualche titubanza accetta e, con un volo militare da Londra a Francoforte, il 29 ottobre del 1945, comincia il suo viaggio nella Germania segnata profondamente dal nazismo e dalla guerra.  

Si fa strada in Jella Lepman la consapevolezza che per guardare al futuro occorra partire dai libri per bambini, strumenti necessari per ricostruire l’immaginario dell’infanzia tedesca (che era stato nutrito unicamente dalla propaganda) e, allo stesso tempo, mattoni per costruire ponti tra popoli. 

Progetta così una mostra internazionale itinerante di libri per bambini e ragazzi: “Fateci cominciare dai bambini per rimettere pian piano in sesto questo mondo completamente sottosopra”, afferma. L’idea piace ma mancano i fondi. Non manca però a lei la capacità di industriarsi: riesce a farsi inviare in dono da vari editori stranieri dei libri e ad allestire così, nel luglio 1946, a Monaco di Baviera la Mostra Internazionale di Libri per Bambini, che ha un enorme successo.

È la prima tappa di una bella avventura professionale, in cui impara ad aggirare gli ostacoli burocratici, ed è anche un itinerario umano costellato di incontri importanti, come quello con Eleanor Roosevelt, ex First Lady americana, che è entusiasta del suo lavoro e lo sosterrà, e quello con Erich Kästner, autore di alcuni celebri libri per ragazzi, che partendo proprio da un’idea di Lepman, scriverà La conferenza degli animali.

Con passione e caparbietà Jella Lepman traduce idee e progetti in realtà concrete: nel 1949 fonda a Monaco la Jugendbibliothek, successivamente dà vita all’IBBY (International Board on Books for Young People), organizzazione attivissima anche oggi, e istituisce anche il premio internazionale “Hans Christian Andersen”, considerato il Nobel della letteratura per l’infanzia.

In Un ponte di libri, tradotto (e curato egregiamente) da Anna Patrucco Becchi per Sinnos, Jella Lepman ha rievocato la sua esperienza, improntata tutta alla consapevolezza del valore inestimabile dei libri per bambini, vero e proprio “cibo per la mente”.