Il leader sindacale fa un semplice conto: se il ritmo del turnover resta quello di oggi (più o meno 20.000 posti all’anno), servirebbero vent’anni per svuotare le graduatorie, alle quali tocca, per legge, il 50% delle disponibilità.
Scrima dice pure che ”sicuramente è positivo rimettere in moto il primo dei due canali in cui si articola, per legge, il nostro sistema di reclutamento. Si eviti però di nascondere la complessità dei problemi con cui ci si dovrà comunque misurare. Le attese e i diritti di chi è in graduatoria ad esaurimento vanno rispettate, e bisogna smetterla di indicare le assunzioni dalle graduatorie come la causa di una presunta scarsa qualità del nostro corpo docente; chi è in graduatoria ha già superato almeno un concorso o si è abilitato con percorsi post laurea, quindi ha le carte in regola per insegnare”.
”Quanto ai concorsi ordinari, si passi rapidamente dalla retorica dell’annuncio ad un’informazione chiara e puntuale, che permetta di capire senza equivoci chi potrà partecipare alle prove e come queste saranno strutturate. Ci dica, il ministro, se parla di un concorso con nuove regole, che attendono dal 2007 di essere varate, o se intende procedere con le regole attuali. Indicazioni che tutti attendono, e in particolare quanti si accingono ad affrontare i nuovi impegnativi percorsi di formazione iniziale per la docenza, ai quali è doveroso offrire un quadro certo e attendibile con cui misurarsi oggi e in prospettiva”. Si tratta di ”temi complessi, sui quali la Cisl Scuola da tempo indica l’urgenza di un confronto serio e responsabile, se non si vuole che diventino terreno di scorribande demagogiche o teatro di una drammatica e interminabile guerra tra poveri”