L’istruzione superiore in Europa ha costi differenti che variano da Paese a Paese.
Ad esempio, in Inghilterra le tasse sono le più elevate e gli studenti pagano ad anno accademico circa 11.500 euro. Di contro, in nove Paesi (Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Grecia, Malta, Norvegia, Scozia e Svezia) non sono previste tasse di iscrizione.
I dati sono contenuti nel recente rapporto Eurydice "National Student Fee and Support Systems 2011/2012" che raccoglie le informazioni sulle tasse di iscrizione e sul supporto offerto agli studenti nei diversi Paesi UE.
Escludendo i nove Paesi in cui non si pagano le tasse, negli altri la quota degli studenti che paga le tasse d’iscrizione varia notevolmente a seconda del Paese. In Belgio (Comunità fiamminga), Bulgaria, Repubblica ceca, Inghilterra, Islanda, Liechtenstein, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Turchia le tasse d’iscrizione sono pagate da tutti gli studenti.
In 7 paesi, sono pagate dalla maggioranza degli studenti: in Belgio (Comunità francese), Estonia, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia e Romania.
In 4 paesi, le tasse sono pagate solo da una parte degli studenti (Croazia, Germania, Lituania, Slovenia).
Oltre alle tasse, il rapporto si sofferma anche sul sostegno economico offerto agli studenti, che è per lo più rappresentato da sovvenzioni e/o prestiti.
Ad eccezione di Islanda e Turchia, tutti i Paesi forniscono alcuni tipi di sovvenzioni almeno ad alcuni studenti.
Nella grande maggioranza dei paesi (Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito (Scozia), Slovacchia, Spagna) riceve sovvenzioni solo una minoranza di studenti. La percentuale varia dall’1% della popolazione studentesca in Grecia al 40% circa in Ungheria.
Nella grande maggioranza dei paesi (Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito (Scozia), Slovacchia, Spagna) riceve sovvenzioni solo una minoranza di studenti. La percentuale varia dall’1% della popolazione studentesca in Grecia al 40% circa in Ungheria.
Oltre alle sovvenzioni e prestiti, sono previsti in alcuni Paesi anche altri tipi di sostegno, quali gli assegni familiari e agevolazioni fiscali per genitori di studenti. Questo accade in Belgio, Repubblica ceca, Germania, Estonia (solo agevolazioni fiscali), Grecia, Francia, Irlanda (solo agevolazioni fiscali), Italia (solo agevolazioni fiscali), Lettonia (solo agevolazioni fiscali), Lituania, Malta (solo agevolazioni fiscali), Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia (solo agevolazioni fiscali), Slovacchia e Liechtenstein (solo agevolazioni fiscali).
“Spero che il fatto che ora sia più facile per gli studenti comparare i costi dell’istruzione tra i vari paesi – ha affermato il Commissario europeo Androulla Vassiliou – porti a un aumento della loro mobilità e consenta di scegliere il corso per essi migliore. Questa relazione cade al momento opportuno ed è importante: essa ci ricorda che aggiornare l’istruzione e la formazione è fondamentale per la prosperità a lungo termine in Europa e indispensabile per superare le nostre difficoltà economiche.”