Le settimane passano, i contagi aumentano ma il problema trasporti definisce la strategia anticovid anche per la scuola. Ecco perché si prova a correre ai ripari con quello che i singoli territori riescono a fare.
In Emilia 120 bus aggiuntivi per il trasporto scolastico
L’Emilia Romagna, ad esempio, trova altri 120 autobus da utilizzare per alleggerire il carico nelle ore di punta, soprattutto per il trasporto scolastico. Lo annuncia lo stesso presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ai microfoni della Tgr. Ad inizio anno scolastico “avevamo messo 270 bus in più. Adesso ne mettiamo altri 120 e quindi arriveremo a circa 400 mezzi in più tutti i giorni sulle strade, per cercare di diminuire il carico su alcune tratte e alcuni mezzi in alcuni orari di punta”, dice Bonaccini che spiega ancora: “Abbiamo deciso di rafforzare ancora di più il trasporto pubblico nella nostra regione per garantire la sicurezza negli spostamenti degli studenti e dei lavoratori in questa fase di convivenza col virus– dicono il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini- si tratta di una prima, forte risposta, che lascia aperta la possibilità di ricorrere a eventuali scaglionamenti negli orari scolastici, qualora in futuro dovesse servire, oltre ad aiutare il settore privato, al quale ci siamo rivolti. Il nostro impegno è massimo, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i viaggiatori per evitare ogni occasione di diffusione del contagio. Ribadiamo quindi la necessità di utilizzare la mascherina e il gel igienizzante su tutti i mezzi e il rispetto della segnaletica di distanziamento predisposta dalle aziende Tpl dei territori sia durante l’attesa che a bordo”.
In Piemonte e Lombardia Dad al 50% alle scuole superiori
Le altre Regioni, specie quelle in cui i numeri dei contagi preoccupano particolarmente, si muovono diversamente: il Piemonte, tramite un’ordinanza che sarà pubblicata a breve, prevede almeno il 50% dei giorni la didattica digitale a distanza, in alternanza con la presenza in aula.
Gli ingressi e le uscite scaglionate a scuola non sono misure sufficienti a frenare il contagio tra gli studenti, arrivato in Piemonte a 1155 casi positivi in un mese, si legge sull’Ansa. La Regione introduce così – come hanno anticipato i sindacati – l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado, di seguire le indicazioni per la Dad presenti nel provvedimento della Regione guidata da Alberto Cirio illustrerà nel tardo pomeriggio.
Simile il provvedimento adottato dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori: la portata degli autobus destinati agli studenti delle scuole sarà ridotta dall’attuale 80% previsto a livello nazionale al 60%, ha riferito Gori, aggiungendo che la didattica a distanza sarà portata al 50%. L’obiettivo è quello di evitare assembramenti tra gli studenti durante i trasporti: “Vedremo con l’agenzia di trasporto pubblico se sarà poi necessario anche aumentare l’offerta dei bus, che già oggi è superiore del 20%“, ha spiegato il primo cittadino.
A proposito di Lombardia, nella Regione del Governatore Fontana, una Faq ufficiale chiede alle scuole superiori che si faccia didattica a distanza e in presenza in quota paritaria, 50% l’una, 50% l’altra. Disposizione che sarà in vigore fino al 6 novembre 2020.
Covid, il nuovo Dpcm non cambia (quasi) nulla per la scuola