Lockdown una settimana al mese: è la proposta di Antonella Viola, ordinaria di immunologia all’Università di Padova, che consentirebbe di programmare per tempo, per chi lavora, e di evitare lo stress da Dpcm.
La nazione potrebbe così prendere fiato, periodicamente, in modo generalizzato, mentre nel contempo i territori comuque più a rischio con alta circolazione del virus, dovrebbero essere sottoposti a chiusure più prolungate.
D’accordo anche il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università degli studi di Milano: dovremo convivere a lungo col virus, sostiene Pregliasco, ragion per cui interventi periodici potrebbero aiutare il sistema sanitario a decongestionarsi.
Insomma, l’idea che sembra trovare molti esperti d’accordo è quella di lavorare sul fronte territoriale e, per brevissimi periodi, anche sul fronte nazionale, ma con una certa programmazione, rispetto alla quale l’economia potrebbe rispondere bene.
Non del tutto in linea con quanto affermato ieri dal Premier Giuseppe Conte, quando, chiamato a riferire al Senato, ci ha avvertiti che la governance della pandemia oggi si basa proprio su un sistema di correzioni continue, per cui dovremo abituarci ai cambiamenti di rotta, da cui l’ansia da Dpcm di cui parla l’immunologa.
Stesso fronte del Premier, invece, quanto a interventi localizzati, perché un lockdown generalizzato, uguale per tutti per tempi e modalità, oggi è inaccettabile, come raccontiamo in un altro pezzo.