Sulla DDI interviene Anna Ascani, vice ministra all’Istruzione, con la Sottosegretaria Sandra Zampa, entrambe in diretta you tube a commento del report “Crescere senza distanza”, promosso dal Ministero della Salute, dal Ministero dell’Istruzione e da “Con i Bambini”; realizzato da “Fondazione Zancan” per monitorare le esperienze di didattica a distanza con un occhio di riguardo alle categorie di alunni più fragili.
“Abbiamo firmato un contratto con i sindacati, che sia integrazione al CCNI sulla didattica digitale integrata, per fare tesoro delle cose che nella prima fase della pandemia non hanno funzionato,” afferma la vice ministra. “Bisogna favorire l’approccio personalizzato.” E aggiunge: “Stiamo formando i docenti perché la didattica a distanza non sia una videolezione, ma qualcosa di più, sia coinvolgimento. Più l’approccio è personalizzato più l’approccio funziona, più si ha la percezione di essere in una relazione educativa simile a quella che si ha in presenza.”
Cosa ci insegnano le esperienze dei ragazzi? ci si chiede nell’ambito dell’incontro.
La sottosegretaria Zampa risponde: “Migliorare la scuola a distanza per i bambini e i ragazzi più fragili può rivelarsi la base per migliorare l’esperienza didattica di tutti gli altri.” Partire da chi sta meno bene per innalzare la qualità della vita di tutti, dunque.
E la vice ministra aggiunge: “Andare a dare attenzione ai più fragili ci dà la possibilità di approfondire le fragilità del nostro sistema per come siamo chiamati oggi a metterlo in funzione.”
E chiosa sulla didattica a distanza: “La Didattica a distanza non è la scuola in presenza. E vale anche per chi oggi fa scuola in presenza, perché le regole e i protocolli rigidi che ci siamo dati impongono una modalità del fare scuola molto diversa dal passato, comportano comunque una distanza che è un limite alla relazione educativa in senso proprio. Nell’idea dell’educazione dobbiamo tenere presente l’elemento relazionale come centrale.”
“Cos’è il diritto all’istruzione?” continua la vice ministra, e fa riferimento al fatto che il diritto all’istruzione non è solo nozioni o crescita culturale ma è anche diritto a essere accompagnati in un percorso relazionale.