Docenti a scuola, alunni a casa. Una situazione, quella che si è creata in Italia a dir poco paradossale. La pandemia sta creando scenari inediti, con diverse problematiche che ne stanno derivando. Ne abbiamo parlato nella diretta di Tecnica della Scuola live.
Ospite di Carla Virzì e del direttore di Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, il presidente nazionale del Comitato dei Garanti della Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Salvatore Nocera.
Nocera: “Come federazione superamento dell’handicap abbiamo scritto alla Ministra. La nota del 5 novembre del capo dipartimento Bruschi ha ripreso le nostre parole. Siamo contrari alla logica di estrapolazione degli alunni dalla didattica in presenza. Gli alunni con disabilità hanno diritto a stare in presenza con alcuni compagni. Siamo contrari all’idea che solo il docente di sostegno debba andare a scuola. Chiediamo la possibilità della didattica domiciliare, sia che l’alunno abbia delle fragilità sia che non le abbia. Docenti a domicilio per un certo numero di ore. Non solo i docenti di sostegno, anche i docenti curriculari, se non impegnati con la Dad. Ci vuole la sanificazione dei locali della casa, le mascherine, igiene per le mani”.
“Nel Dpcm del 3 novembre la scuola primaria e la prima classe della secondaria di secondo grado è in presenza. Stiamo facendo una battaglia con alcune Regioni, come la Campania che l’ha vietata. Alcuni istituti scolastici rispettano il Dpcm, altri no. Anche nella magistratura ci sono incertezze. Nelle zone rosse gli alunni con disabilità hanno diritto alla scuola in presenza. Il fatto che possano vedere i propri compagni con una faccetta in un video non conta assolutamente nulla, non averli è un grande danno“.
L’aspetto psicologico
Ancora Nocera: “Dico di prendere esempio da quella famiglia abruzzese. Una bimba con disabilità è andata a scuola da sola. La mamma ha convinto le altre mamme ad andare a scuola insieme. I minori sono meno attaccabili dal virus. Ci sono aspetti di carattere psicologico importanti quasi quanto la salute. Questi bimbi quando si trovano coi compagni rifioriscono. Alcuni arrivano anche a forme di autolesionismo”.
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