Altro che gossip, come aveva detto il ministro Profumo. Erano (purtroppo!) corrette le indiscrezioni dei giorni passati sulla presenza, nella Legge di Stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri, dell’incremento sino a 24 ore d’insegnamento settimanale per tutti i docenti. E anche sul dimezzamento dello stipendio per le giornate fruite per assistere (pur avendo ottenuto i permessi previsti dalla Legge 104/92) i parenti non di primo grado.
Tanto è vero che, sebbene rispetto alla bozza iniziale sembra che siano già state attuate delle modifiche, la “stretta” sui dipendenti sarebbe rimasta in piedi.
“Nella legge di stabilità, come temevamo, ci sono tagli insostenibili per la scuola”, ha dichiarato nella serata del 15 ottobre Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd. Secondo la componente del Partito democratico, che nelle ultime ore ha espresso attraverso diversi suoi rappresentanti di rilievo la contrarietà a questi provvedimenti penalizzanti, si tratta di tagli del tutto “insostenibili socialmente. Insostenibili per i ragazzi con disabilità. Non era gossip, dunque”, ha sottolineato la Puglisi.
La quale ha anche confermato che “il Partito democratico li contrasterà con forza. Saremo vicini a tutte le mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori annunciate nelle prossime settimane dalle parti sociali“. Quindi anche allo sciopero del 24 novembre, annunciato poche ore fa da Cisl, Uil, Snals e Gilda.
Intanto, molti lettori ritengono che l’impegno preso dal Pd sia una presa di posizione su cui contare. Del resto il partito è tra quelli che sostiene il Governo Monti e deve, per forza di cose, avere una sua influenza sulle norme da votare. Resta però da capire se il Pd, prossimo alle primarie, avrà la forza di opporsi sino in fondo. Ed eventualmente sino al punto saranno disposti a votare contro, anche nel caso si arrivasse alla fiducia, un Governo tecnico che hanno sostenuto (per senso di responsabilità in un momento particolarmente difficile, soprattutto per l’economia del Paese) sin dal primo giorno.
Quel sostegno che ora lavoratori, sindacati e diversi altri partiti politici (contrari a questa Legge di Stabilità sono anche Idv, Lega e almeno alcuni esponenti di Futuro e Libertà) sembrano volere fare venire meno. L’impressione è che il Pd rappresenti l’ago della bilancia. Giocandosi, su questa “partita” anche molta credibilità, sia in vista delle imminenti primarie, sia soprattutto in riferimento alle elezioni politiche di primavera.