Prima che la Lombardia, ieri, 29 novembre, venisse dichiarata zona arancione, due sindaci della provincia di Cremona, avevano chiesto al presidente Fontana la riapertura delle classi seconda e terza della scuola media.
Nell’ambito della rubrica “La vostra opinione conta” abbiamo intervistato Alex Severgnini – sindaco di Capergnanica (Cr) e Pietro Fiori – sindaco di Castelleone (Cr), entrambi insegnanti della scuola secondaria di I grado, e con loro abbiamo parlato, oltre che del ritorno degli alunni a scuola, anche del problema della didattica a distanza, degli edifici scolastici e del trasporto scolastico.
Sulla Dad, Pietro Fiori così si esprime: “la didattica a distanza porta con sé un ulteriore enorme rischio: ridurre l’atto dell’insegnamento ad una mera trasmissione di saperi nozionistica, scollegato dal reale, e privo di significati propri per gli studenti”.
E Alex Severgnini aggiunge: “un altro aspetto da tenere in considerazione nella didattica a distanza è l’aumento del divario che questa modalità di fare scuola ha portato e porterà ai minori che vivono quotidianamente in condizioni di povertà educativa ed abitativa”.
Entrambi hanno segnalato i problemi connessi con l’edilizia scolastica, assolutamente insufficiente e sui tempi lunghi per l’adeguamento. Sono necessari immediati stanziamenti per poter rispondere alle difficoltà che si sono venute a creare.