Due settimane fa ho scritto una lettera aperta aperta, condivisa anche su blog scolastici e quotidiani di tutta Italia, nella quale richiedevo di seguire l’esempio della Francia annullando l’esame di maturità 2021 e prendendo in considerazione i giudizi effettuati durante l’anno.
Dopo la lettera sono nati sondaggi in rete che hanno messo in evidenza le idee di molti maturandi. Non solo: tanti ragazzi mi hanno scritto esprimendo la loro totale condivisione per l’annullamento dell’esame e aggiungendo altri motivi per i quali questa scelta dovrebbe essere presa in seria considerazione.
Se è vero che la Ministra Lucia Azzolina intende “coinvolgerci” nella decisione, allora lo faccia. Gli studenti si sono espressi e ormai è tempo di dare risposte.
Ricominciare le lezioni a gennaio non risolverà niente. In un sondaggio effettuato su Studenti.it oltre il 57% dei votanti ha scelto di annullare l’esame.
I motivi sono tanti:
- Un giudizio negativo all’esame rischierebbe di rovinare un percorso di 5 anni fatto magari di bei voti.
- Gli studenti che si diplomeranno quest’anno sono gli stessi studenti che hanno fatto non uno ma ben due anni a distanza. Ci sono scuole che l’anno scorso facevano solo 2 ore di lezione in Dad!
- Molti professori, proprio in vista dell’esame di Stato, hanno tralasciato parte del programma del 4° anno rinunciando ad una spiegazione dettagliata per una più approssimativa.
- Annullare l’esame non significa favorire l’ignoranza, bensì evitare una “corsa contro il tempo”. Togliere questa pressione ai professori e agli alunni consentirebbe di svolgere l’ultimo anno in piena tranquillità dedicandosi ad uno studio più fattivo e culturalmente valido e non unicamente finalizzato a superare un esame-farsa.
- Annullare l’esame farebbe risparmiare soldi (l’iscrizione infatti costa € 12,09) che si potrebbero investire nella sanità.
- Tanti ragazzi hanno mille problemi in questo momento (c’è chi ha perso genitori e/o nonni, chi ha genitori e fratelli malati…). Anche con il rientro a scuola nulla sarebbe normale per questi studenti.
Andrea Pimpini