“I docenti titolari si vedranno aumentare l’orario di lavoro, e solo l’orario, perché di aumento di salario non se ne parla proprio, dalle attuali 18 ore a 24, togliendo così la possibilità ai precari di insegnare anche per poche ore”, così interviene l’on. Anita Di Giuseppe dell’IdV, componente del dipartimento cultura e istruzione dell’Italia dei Valori.
“Già con il “salva-precari”, che non ha salvato proprio nessuno, si era innescata una vera e propria lotta fra poveri, oggi la storia si ripete – prosegue il deputato molisano – e per garantire le supplenze si preferisce aumentare l’orario di lezione a chi ha già le 18 ore di cattedra. Non sono bastate le scelte scellerate di Tremonti e Gelmini, anche Profumo taglia risorse alla scuola pubblica e non basta, decide di aumentare le ore di servizio dei docenti. Questo provocherebbe, per effetto della soppressione di una cattedra ogni quattro, l’immediato licenziamento dei residui precari che operano nella scuola, rendendo tra l’altro inutili sia il concorso che il Tfa (entrambi già avviati) e intaccando gravemente la qualità della didattica dei docenti di ruolo superstiti, i quali a loro volta andrebbero verosimilmente in esubero”.
“Aumentare l’orario di servizio senza aumentare la retribuzione costituisce un’aperta violazione dell’art. 36 della Costituzione, che dice che Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.Quest’ultima provocatoria iniziativa convincerebbe definitivamente i docenti, tutti, di essere stati abbandonati a sė stessi, in balia del primo… o dell’ultimo Ministro”, conclude Anita Di Giuseppe.