“Oggi le scuole hanno 2,4 milioni di banchi nuovi. Le consegne sono state praticamente completate”: non sono passate inosservate le parole della ministra Lucia Azzolina sulla consegna quasi ultimata dei banchi monoposto, seppure in sensibile ritardo rispetto al primo programma del commissario Domenico Arcuri che indicava come data ultima il 7 settembre scorso. A commentare, in modo negativo, l’uscita della titolare del dicastero di Viale Trastevere è stata soprattutto Forza Italia.
Gelmini: ragazzi meno istruiti
Secondo Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, c’è davvero poco da esultare: ma non tanto per i tempi di consegna non rispettati. L’ex ministra dell’Istruzione ha puntato il dito, in un tweet, sul fatto che molti studenti non siano ancora in possesso di un device e dei gigabyte per connettersi al web.
“Peccato che le scuole superiori siano ovunque in Dad e che centinaia di migliaia di studenti non abbiano tablet o connessione. Avremo banchi come soprammobili e ragazzi meno istruiti. Un capolavoro!”, ha scritto Gelmini.
Bernini: ritardo clamoroso e patti non condivisi
A soffermarsi sui tempi allungati per le consegne dei banchi è stata invece Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: “Il trionfalismo con cui la ministra Azzolina ha annunciato la missione compiuta sulla consegna dei banchi monoposto è totalmente fuori luogo, non solo perché il ritardo sui tempi prefissati è clamoroso, ma soprattutto perché milioni di ragazzi sono ancora costretti alla didattica a distanza”.
La forzista torna poi a sollevare il problema degli spazi mai individuato per accogliere gli studenti delle classi sdoppiate.
“Invece di autoelogiarsi, la ministra dovrebbe spiegare il motivo per cui non è ancora stato stilato alcun patto con le scuole paritarie per garantire una maggiore disponibilità di aule, e a che punto è il piano di rafforzamento del trasporto pubblico locale. Altrimenti il sette gennaio saremo punto e accapo, e quella dei banchi a rotelle risulterà quella che ci è sempre apparsa: una spesa tanto enorme quanto inutile”, ha concluso Bernini.