Il mondo del lavoro riserva continuamente nuove sorprese. Sino a ieri erano chiari i suoi settori ed era facile stabilire il numero dei posti occupati e da occupare. Oggi le tante nuove figure, connesse all’avvento dell’Informatica e soprattutto di Internet ed alla new economy, rendono più complesso sapere sia quante sono le persone effettivamente impegnate sia il reale fabbisogno delle imprese.
Quest’ultimo da molti esperti viene attualmente calcolato in ”anni uomo”, espressione che significa come ad un’attività possono collaborare più lavoratori atipici. L’evoluzione del mondo dell’occupazione, caratterizzato anche da innovazioni quali i contratti a tempo determinato e le collaborazioni, interessa tutti, ma in particolare i giovani in cerca di un mestiere, i quali nel panorama della disoccupazione europea sono ben 15 milioni.
A questo dato preoccupante si contrappone, però, la mancanza di persone qualificate nel settore delle infoprofessionalità. La domanda di personale informatico è in costante aumento e la richiesta sarà ancora superiore in futuro. Secondo previsioni Idc Research, mentre ora sono stimati in un milione, di cui 500mila in Europa, nel 2002 saranno due milioni i posti da occupare. Gli addetti alle nuove professioni – le più gettonate sono quelle relative all’e-commerce e ai siti web – sono ben retribuiti, ma perché possano svolgerle occorre posseggano molte competenze. C’è però un problema: ad averle – e le hanno acquisite soprattutto con l’esperienza perché non ci sono scuole che preparano – sono in pochi. Por questo, c’è oggi, spazio non solo per i ventenni, ma per tanti altri di età superiore. Per coloro che hanno attitudine alla tecnologia è il momento di non lasciarsi sfuggire l’occasione di specializzarsi e di migliorare la professionalità così da avere sempre maggiori opportunità di scelta e di guadagno. Ma perché tutti possano farlo è anche il momento di investire subito in formazione digitale con il contributo di scuole e università.