Ma c’è anche disaccordo all’interno dello stesso Governo in quanto il Dicastero dell’istruzione, retto dal diessino Berlinguer, non è in sintonia con il Ministero del Lavoro di Salvi, diessino anch’egli.
L’oggetto della contesa è sempre la questione del passaggio del personale tecnico e ausiliario alle dipendenze dello Stato.
L’ulteriore problema che sta ora emergendo riguarda i cosiddetti "Progetti per i lavori socialmente utili" che – secondo l’Anci – dovrebbero essere d’ora innanzi predisposti e gestiti dalle scuole e non più dai Comuni.
Questa posizione sarebbe sostenuta anche dal Ministro del Lavoro Salvi che "ad una precisa richiesta del Presidente dell’Anci Domenici – si legge nel comunicato dell’associazione dei Comuni – ha confermato per iscritto che, con l’entrata in vigore del nuovo decreto sui LSU, solo ed esclusivamente le scuole che li utilizzano saranno responsabili dei progetti".
Ma il 5 aprile, nel corso di un incontro con Anci, Upi ed Uncem, i rappresentanti del MPI (c’era anche il sottosegretario Nadia Masini) hanno contestato questa interpretazione del Ministero del Lavoro.
L’Anci – a questo punto – non usa più mezzi termini e non solo attacca il Ministro Berlinguer ma se la prende anche con gli stessi dirigenti e funzionari della amministrazione scolastica: "Deve essere chiaro a tutti, Provveditori, Direttori e lavoratori – scrive infatti l’Anci – che il problema degli LSU non può essere risolto solo e sempre a carico dei Comuni, ed in particolare in questo settore dove gli enti non hanno più competenze".
Il problema non è puramente teorico, in quanto entro il prossimo 30 aprile in molte città italiane scadranno i progetti LSU e c’è il rischio che, a partire dal 1° maggio, si crei una situazione di "vacanza" in quanto le direzioni didattiche – alle quali la piena autonomia sarà riconosciuta solamente a partire dal settembre 2000 – non potranno ancora predisporre progetti e retribuire il personale utilizzato.
Nel frattempo non sembra risolversi neppure il problema del mansionario del personale di ruolo: un mese fa MPI e organizzazioni sindacali avevano siglato un’intesa secondo la quale alcune incombenze non più previste dal mansionario statale (per esempio la gestione della mensa o i servizi integrativi di pre e post-scuola) possono essere affidate – solo per quest’anno scolastico – al personale già dipendente comunale.
Sulla base di tale accordo nelle realtà periferiche si sarebbe poi dovuto passare alla sottoscrizione di ulteriori intese o vere e proprie convenzioni; ma, in molte realtà, questo non è stato possibile in quanto l’Anci non ha riconosciuto l’intesa MPI/OO.SS. e propone accordi molto diversi.