Anche la Prefettura di Roma ha firmato il documento operativo per raccordare gli orari dei trasporti pubblici con quelli delle scuole, in particolare degli istituti tecnici e professionali.
Il documento tiene già conto delle regole concordate in sede di Conferenza unificata secondo cui a partire dal 7 gennaio la didattica in presenza nella secondaria di secondo grado dovrebbe riprendere ma solo per il 50% degli studenti per estendersi gradualmente fino al 75%.
A proposito dell’accordo sottoscritto fra Stato e Regioni, Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna oltre che della Conferenza delle Regioni, afferma: “Serve grande attenzione, perché la riapertura delle scuole fa uscire di casa due milioni di ragazzi in tutto il Paese e sappiamo che il virus circola ancora. Dunque, non volendo vivere una terza ondata nei prossimi mesi, serve fare le cose seriamente e per bene. Faremo di tutto per evitare il più possibile gli assembramenti”.
Intanto già si sa che a gennaio ci sarà un nuovo DPCM che potrebbe consentire di allentare un po’ la morsa dei controlli.
“Ma – avverte ancora Bonaccini – questo si potrà fare quando la curva dei contagi sarà scesa”.
La ripresa delle lezioni in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado non è facile da organizzare soprattutto per la grande variabilità delle situazioni e degli orari che sono particolarmente lunghi nei professionali dove, già in condizioni normali, è necessario prevedere uno o anche due rientri pomeridiani degli studenti.
Far quadrare gli orari è difficile anche perché, soprattutto per certi tipi di insegnamento, le cattedre sono suddivise su più scuole e quindi è necessario che gli organi collegiali dei diversi istituti si coordinino fra di loro.