Il peggior nemico del razzismo e della segregazione risiede nella tentazione di isolarsi e imbottirsi di autoreferenzialismo. Questa regola, non scritta ma sicuramente condivisa da tutte le persone di buon senso, non sempre trova applicazione. Troppo forte, a volte, è la condizione di sofferenza di una comunità di persone che si arriva a progettare di tutto. Anche le fughe dalla realtà
Come quella di un gruppo di studenti e docenti della comunità gay di Toronto. Che, stanchi di essere derisi, sbeffeggiati, insultati, in certi casi perseguitati, hanno deciso di trovare un rifugio sicuro in una scuola riservata solo a loro.
Quella di aprire un liceo per studenti omosessuali, fatta propria dal rettorato della città canadese, ha però scatenato polemiche in tutto il Paese nordamericano. Lo riferiscono i media locali sottolineando che studenti e professori della comunità gay di Toronto hanno avviato una prima consultazione per studiare la possibilità di creare una scuola riservata a professori, allievi e personale amministrativo omosessuale. I due promotori del progetto sono il professore e consigliere del distretto scolastico di Toronto, Javier Davila e uno studente canadese, Fan Wu.
“C’è una reale mancanza di educazione e un bisogno di avere una scuola che incoraggi lo spirito critico, particolarmente nel settore del sesso e della diversità sessuale“, ha affermato Fan Wu al settimanale di Toronto “Xtra”.
“C’è una reale mancanza di educazione e un bisogno di avere una scuola che incoraggi lo spirito critico, particolarmente nel settore del sesso e della diversità sessuale“, ha affermato Fan Wu al settimanale di Toronto “Xtra”.
La città canadese non è nuova a istituti scolastici “alternativi”. Alcuni anni fa, il Toronto District School Board ha aperto una scuola dedicata alla cultura “black” rivolta alle ragazze e ai ragazzi di colore che si trovano in condizioni di difficoltà.
Ma stavolta, di fronte alla possibilità di avviare un liceo composto da allievi, docenti e personale gay, l’iniziativa lanciata da Davila e Fan non è passata sotto traccia. In molti si sono schierati contro questa idea definita “segregazionista“. Il pastore Charles McVety, del collegio cristiano del Canada, ha spiegato al quotidiano “The Toronto Sun” di “essere scandalizzato ma non sorpreso perché i gay sono già riusciti a far ridefinire la nozione di matrimonio… Questa idea della scuola per omosessuali è un esempio di segregazione“.
Ma stavolta, di fronte alla possibilità di avviare un liceo composto da allievi, docenti e personale gay, l’iniziativa lanciata da Davila e Fan non è passata sotto traccia. In molti si sono schierati contro questa idea definita “segregazionista“. Il pastore Charles McVety, del collegio cristiano del Canada, ha spiegato al quotidiano “The Toronto Sun” di “essere scandalizzato ma non sorpreso perché i gay sono già riusciti a far ridefinire la nozione di matrimonio… Questa idea della scuola per omosessuali è un esempio di segregazione“.