È tempo di bilancio per il progetto OpenSpace: Spazi di partecipazione Attiva della Comunità Educante, che ha visto coinvolte a partire dall’anno scolastico 2018/19, diverse classi in quattro città italiane, Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria. L’obiettivo principale della proposta educativa è stato quello di migliorare l’accesso all’istruzione inclusiva per adolescenti e preadolescenti, soprattutto per coloro che provengono da aree dello svantaggio socioeconomico.
Le scuole partecipanti hanno raccontato e hanno voluto condividere i risultati raggiunti nel 2020. Il progetto, finanziato tra quelli che sono stati approvati dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, ha visto il partenariato tra 12 scuole, che anche nel corso di tutto l’anno scolastico passato hanno trovato, nonostante la pandemia e il lockdown il modo di portare avanti le azioni previste.
I dati e i numeri di OpenSpace
Il progetto, della durata triennale, partito ad ottobre del 2018, prevede la partecipazione di 4 scuole polo e 8 scuole satellite (secondarie di I e II grado), per dare una risposta partecipata delle scuole, per contrastare la dispersione, per mettere a sistema le buone pratiche e far si che tutti coloro che sono stati attivi fino ad ora, possano essere protagonisti di eventi moltiplicatori di buone pratiche. Partecipano al progetto 6 istituti comprensivi, 5 secondarie di secondo grado e 1 secondaria di primo grado, non facente parte di un comprensivo; si tratta di 3 istituti individuati in ciascuna delle città italiane già menzionate. Ad essere coinvolti sino ad ora circa 2300 studenti e studentesse (secondaria di primo grado) e altri 700 della secondaria di secondo grado, oltre ad un migliaio di giovani a rischio di abbandono e in alcuni casi già fuoriusciti dalla scuola, e ancora oltre 1500 genitori e circa 500 docenti.
Innovazione e riqualificazione degli ambienti
Nei due anni precedenti ragazzi e ragazze hanno lavorato sullo sviluppo di soft skills e competenze, puntando a valorizzare la scuola e tutti i luoghi di apprendimento, per esempio attraverso la riqualificazione architettonica, nella quale sono stati coinvolti anche genitori e insegnanti per una riprogettazione condivisa degli ambienti scolastici. Nell’Istituto comprensivo Grimaldi – Lombardi di Bari sono stati completati i lavori di riqualificazione, secondo il progetto immaginato dai ragazzi e dalle famiglie, mentre a Reggio Calabria è stato presentato il progetto per la riqualificazione ideato insieme ai ragazzi e alle famiglie. Tra i partner di OpenSpace vi è anche lo studio di architetti Mario Cucinella, da anni protagonista della ideazione di scuole in tutta Italia, progettate a misura di bambini e bambine, come luoghi di incontro e aggregazione.
Le palestre dell’innovazione
In questa ottica, tra le tante iniziative di OpenSpace vale la pena citare quella dell’attivazione delle palestre dell’innovazione, una delle idee portata da uno dei partner di progetto, ovvero la Fondazione Mondo Digitale di Roma, ideatrice e leader nella realizzazione di questi luoghi per l’apprendimento. Si tratta di luoghi flessibili e adattabili che prevedono diverse configurazioni, partendo dalle risorse esistenti, che hanno visto l’introduzione di stampanti 3D, di kit team building e software. Le scuole sono state inoltre coinvolte in azioni di prevenzione e contrasto dell’abbandono scolastico, dedicate sia a ragazzi e ragazze a rischio, indicati dalle stesse scuole, sia a ragazzi e ragazze già fuoriusciti dal sistema scolastico che non studiano e non lavorano (NEET), attraverso laboratori di rafforzamento delle capacità individuali e di orientamento al mondo del lavoro, e da non dimenticare il teatro sociale.
OpenSpace è riuscito, con le sue iniziative e riadattando metodologie e strumenti, a mantenere vive le azioni formative, innovative e di partecipazione, ha dichiarato Luca Fanelli, Project Manager di Action Aid Italia, capofila del progetto.