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Il sindaco di Berceto: “Basta bighellonare al bar, i giovani lavorino gratis per la comunità”

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Luigi Lucchi dal 2009 è sindaco di Berceto, paese della montagna parmense che gode di un patrimonio di ben 131 chilometri di boschi, è il terzo Comune della Provincia per estensione ma può contare su poco più di 2.200 persone e forse anche per questo ha detto: “Io non voglio più vedere giovinastri che bighellonano in piazza tutto il giorno, mentre in Comune abbiamo tanto lavoro da fare e ci serve una mano. Invece che stare con le mani in mano, vengano qua come volontari”. “Da diverso tempo bighellonano nei bar, in piazza e in altri luoghi pubblici tutti i giorni e in tutte le ore”.
“Non ci possiamo permettere, in un momento di crisi economica come questo, che ci sia un gruppo di baldi giovani che se ne stanno tutto il giorno con le mani in mano.”
“Ci sono sette o otto giovani che non fanno niente – racconta il sindaco a tempi.it – il mio timore è che facciano i furbi con la droga o il caporalato, sfruttando il lavoro degli altri. Io con questo volantino voglio anche far capire loro che Berceto non è il posto giusto per fare certe cose. Che vengano a fare qualche ora di lavoro in Comune, abbiamo bisogno di loro. So che meriterebbero di essere pagati ma ora non abbiamo un soldo”.
Sembra inoltre che la giunta abbia organizzato la giornata di prestazione gratuita per il Comune, come si faceva un tempo. Ai ragazzi che finiscono la scuola viene proposto uno stage in Comune, “sempre meglio che stare in giro a fare niente”.
“Dietro tutto ciò c’è un intento educativo” ma pure la consapevolezza della crisi: “Questo è un momento triste e difficile. La crisi pesa e io non metto in dubbio che loro passino il tempo in giro perché non riescono a trovare un lavoro. Però devono riuscire a esprimere le loro qualità, perché il lavoro ce lo si può anche inventare. Qui in Comune siamo pochi, soprattutto anziani, e da quando è scoppiata la crisi dallo Stato ci arriva poco o niente. Presto o tardi se non ci muoviamo noi, i conti andranno in dissesto e faremo una brutta fine. Se va bene, saremo colonizzati”.
Ma cosa dovrebbero fare i giovani perditempo di Berceto?
“Noi abbiamo 131 km di boschi e possiamo sfruttarli con le energie rinnovabili. Però è chiaro che ci servono delle cooperative e perché qualcuno le metta su, ci servono persone intraprendenti. Ma se questi ragazzi passano mesi a bighellonare saranno sempre meno intraprendenti. Impegnandosi, invece, “potrebbero aiutare a sfruttare le risorse del territorio perché altrimenti zone marginali come la nostra rischiano di morire. Se invece ci mettiamo insieme e facciamo un consorzio, possiamo affrontare la crisi, guardandola in faccia. Sfruttando le biomasse con il teleriscaldamento potremmo spendere molto meno, in una zona come la nostra dove il riscaldamento si tiene acceso 10 mesi all’anno. I benefici che otterremmo verrebbero distribuiti tra la popolazione. Ma si può sfruttare anche il minieolico e il fotovoltaico. Per fare tutte queste cose, però, bisogna mettersi insieme e lavorare insieme, non stare tutto il giorno al bar”. Anche perché da cosa nasce cosa e “non dimentichiamo che l’ozio è il padre di tutti i vizi”.