Una nuova forma di protesta per ritornare a scuola è partita da ragazzi e genitori di Milano e del suo Hinterland.
Zaini, con attaccati nastri di vario colore e foggia, sono stati adagiati davanti a una ventina di scuole per segnalare che della didattica a distanza non se ne può più e che si vuole ritornare a scuola, in presenza, a prescindere dal colore della Regione e dalla zona a rischio dove l’istituto si trova.
Scrivono i rappresentanti dei genitori di numerose scuole medie del Milanese: “La didattica a distanza ha rappresentato una soluzione di tamponamento nel primo lockdown, quando la nazione si è trovata improvvisamente nell’emergenza sanitaria priva di strumenti, mezzi e conoscenze; tale circostanza è oggi mutata, avendo le istituzioni e le strutture scolastiche previsto strumenti e mezzi di tutela (mascherine, igienizzanti, protocolli sanitari, punti tampone, etc.) e disponendo le stesse, così come gli alunni e il personale scolastico, delle conoscenze necessarie per consentire lo svolgimento della didattica in presenza, come dimostra il fatto che la didattica a distanza non è più stata prevista per le scuole materne, le primarie e le classi prime delle scuole secondarie”.