L’avvocato Iacovino comincia con il dire che farà una denuncia alla procura della repubblica (responsabilità penale), perché il commissario di una commissione giudicatrice in un concorso pubblico come quello per Ds deve firmare un’autodichiarazione per evidenziare il fatto che non ci siano problemi di incompatibilità.
Altra iniziativa dell’avvocato è quella di un prossimo esposto alla Corte dei Conti (responsabilità contabile), perché non è giusto e non è corretto che la eventuale ripetizione del concorso sia pagata dai cittadini con le loro tasse.
Infatti, il danno economico di tale ripetizione deve essere computato a chi ha commesso le irregolarità procedurali causa del blocco stesso del concorso. Iacovino allarga l’ipotesi di irregolarità procedurale su tutto il territorio nazionale, infatti, dice: “Abbiamo scoperto che in tutta Italia c’è uno ‘schifo incredibile’ che ha portato a una scelta poco serena di coloro che devono essere i presidi dei nostri figli“.
Lo stesso avvocato rincara la dose dicendo che se a tutto questo ci mettiamo l’illecito (perché tali vicende hanno un costo), i responsabili dovranno risponderne, risarcendo il danno causato.
Infine si afferma l’inizio di una causa per danni morali (responsabilità civile), perché gli aspiranti presidi hanno dovuto studiare, hanno speso soldi, hanno fatto sacrifici a casa e hanno fatto sacrifici dal punto di vista professionale. Per questi motivi non è giusto che si adombri una situazione assolutamente fuori norma.
Tempi duri per tutti coloro che inseriti nelle commissioni giudicatrici non potranno dimostrare la compatibilità della loro nomina.
Questa trascrizione è stata ricavata dal video al seguente link
Home Archivio storico 1998-2013 Concorso Dirigenti Nel concorso a DS possibili responsabilità penali, contabili e civili