In Calabria, didattica in presenza al 50% prorogata fino al 13 marzo 2021 in tutte le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie, nelle scuole di istruzione e formazione professionale e nelle università.
Lo prevede l’ordinanza n.8 del 27 febbraio, che dispone ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
ORDINANZA N. 8 DEL 27 FEBBRAIO 2021
L’ordinanza si basa, tra gli altri, anche sul report n. 41 del ministero della Salute, secondo cui, in riferimento alla situazione epidemiologica nazionale, e alla luce «dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano», sono necessarie «ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari». Sussiste, perciò, «la necessità di adottare misure più restrittive in ambito regionale», oltre a quella di «limitare le occasioni di contagio, diminuendo – per quanto possibile – la percentuale di popolazione scolastica in presenza», anche alla luce del fatto che, dal 10 marzo 2021, si darà avvio alla vaccinazione degli operatori scolastici.
In sostanza, le istituzioni scolastiche interessate proseguono «a limitare la didattica in presenza a non più del 50% della rispettiva popolazione studentesca, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione vigenti e fatte salve le deroghe circa l’attività in presenza, già individuate nelle specifiche ordinanze emergenziali».
Nell’ordinanza vengono inoltre confermate le raccomandazioni a un’organizzazione che preveda:
- la presenza in ciascuna rispettiva aula di non più del 50% degli studenti rispetto alla capienza prevista;
- di garantire e rendere pienamente fruibile la didattica integrata online, in modalità sincrona per la restante parte degli studenti non presenti in aula;
- di favorire la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta, nell’ottica di una migliore gestione organizzativa, anche alternativa al differenziamento degli orari di ingresso/uscita.