Come potrà governare il Pd da solo? E come potrà essere stabile “moralmente” col solo lo 0,4% in più alla Camera rispetto al suo inseguitore Centro destra? Peggio ancora al Senato. E allora?
E allora l’appello, che sottovoce lanciamo all’onorabilità di chi vorrebbe andare a governare, con l’invito di fare poche cose, al più presto per poi ridarci la parola, è il seguente: .
eleggere per prima cosa un capo dello stato autorevole, fuori dalle parti e al di sopra di qualunque sospetto;
riformulare una nuova legge elettorale: proporzionale e con una sola preferenza;
dimezzare, nel senso della metà degli attuali, il numero dei parlamentari;
dimezzare lo stipendio dei parlamentari;
ridimensionare fortemente il finanziamento ai parti.
E tutto ciò non perché lo diciamo noi, ma perché è l’istanza più ampia e sentita che viene dal popolo italiano, soprattutto sui vitalizi e gli stipendi ai deputati, sui soldi ai partiti e all’esercito che li accompagna.
Non pare ci sia altro.
Il giorno dopo, indire le lezioni e lasciarci scegliere. Al prossimo autunno salutare il nuovo governo.
Se gli attuali eletti sono uomini d’onore, nel senso dell’onorabilità e dell’amore per la nostra Nazione, queste poche cose, crediamo, dovrebbero fare, con rigore, determinazione, senso dello Stato, rispetto dei cittadini stremati, disorientati e incarogniti.
Difficilmente, riteniamo, potrà durare il governo che ci ha consegnato questa tornata elettorale con maggioranze tanto sottili e soggetti a qualsiasi ricatto; difficilmente si potrà attuare qualsiasi programma a cominciare dalla scuola, vista l’eterogeneità delle proposte;
difficilmente si potrà essere credibili all’estero e ancora più difficilmente si potrà implementare una politica di effettivo risanamento.