L’ organico Covid se verrà confermato, come pare che sia, ogni scuola tra Docenti e ATA avrà solo tra le 8/9 unità in più nell’organico di fatto su cui nominare supplenti a tempo determinato. Su tale organico non sarà possibile neppure effettuare utilizzazioni e assegnazioni provvisorie.
Non è certo con uno pseudo organico denominato Covid che si adegua un organico di diritto 2021/22, sottodimensionato rispetto al numero degli alunni nelle classi, spropositato ormai da anni, tanto che si è coniato il brutto termine di classi pollaio.
Sono gli effetti perversi della riforma Gelmini che fece aumentare il numero degli alunni nelle classi, diminuire le classi stesse e gli insegnanti in un’ottica di taglio della spesa, di cui al di là del Covid, che ha fatto venire fuori le contraddizioni in termini di sicurezza, stiamo pagando tutte le conseguenze in termini di riduzione della qualità dell’offerta formativa.
In questo modo le classi non potranno essere sdoppiate a settembre e si confermeranno i numeri degli alunni nelle classi, alcuni dei veri guiness (27, 28, 29, 30 alunni) come determinato in organico di diritto dalla Legge di Bilancio.
Bisognava intervenire in quella sede e cioè a dicembre sull’organico di diritto con il Conte 2 e Azzolina e non è stato fatto, ora si lasciano le cose come sono con il governo Draghi e Bianchi e si utilizza ancora la foglia di fico dell’organico Covid per coprire le vergogne di una Scuola con classi che scoppiano.
Non ci siamo. Non si aprono le scuole con gli organici Covid, con i docenti covid, aprendo le finestre, con le mascherine scadenti che lo scorso anno comprò Arcuri, con i banchi a rotelle dell’Azzolina da rottamare, senza tracciamenti, non considerando il problema urgente degli spazi per il fare scuola, degli organici, delle classi numerose e dei sistemi di ricambio d’aria. L’Italia non merita la scuola che ha.
Si rischia di aprire le scuole nelle medesime condizioni in cui sono state aperte a settembre 2020 in continuità con il metodo Azzolina, un metodo irresponsabile e responsabile di un anno scolastico terribile per alunni, famiglie e docenti, un anno in presenza e in DAD in cui, per nascondere il suo fallimento, l’ex Ministra non ha fatto altro che ripetere come un mantra che le scuole erano sicure o meglio che le scuole erano il luogo più sicuro e lo continua a ripetere anche da semplice parlamentare. Non vorremmo assistere con Bianchi alla stessa parte in commedia.
Scuola Bene Comune