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Il parco deve riaprire: l’ordinanza dei bambini a Monza

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Un esempio concreto di educazione civica e di consapevolezza dei propri diritti è quello che ci racconta l’ordinanza dei bambini, che a Monza, chiedono con un cartello affisso sulle grate che il parco, che si affaccia sulla via, possa riaprire. Questo parco riapre (e non chiude più) per ragioni di necessità e salute, si legge all’inizio del cartello, che vuole essere l’incipit dell’ordinanza dei bambini

La foto della protesta dei bambini monzesi è diventata virale e ha attirato molte attenzioni, oltre che fatto discutere. I primi a leggere le richieste dei giovani frequentatori del parco pubblico sono stati proprio i monzesi, che hanno poi diffuso la notizia attraverso la pagina Facebook Sei di Monza se….

L’episodio lascia ulteriormente pensare perché nella cosiddetta ordinanza si chiede la riapertura dello spazio urbano dedicato ai più piccoli e non solo, mettendo in prima linea il ruolo che il parco può avere per rispondere alle esigenze di benessere fisico e mentale per tutti.

Ricordiamo che secondo l’OMS si parla di obesità quando si supera del 20% il peso ideale, di sovrappeso quando si supera del 10-20% il peso ideale. Una ricerca svolta nella prima fase del lockdown, condotta dall’università di Buffalo, pubblicata sulla rivista Obesity e condotta in collaborazione con Angelo Pietrobelli, dell’Università di Verona, su 41 bambini sovrappeso durante la quarantena nella città veneta tra marzo e aprile 2020, ha collegato le nuove abitudini di vita generate da quarantene e chiusure all’aumento dell’obesità infantile.

Rispetto all’anno precedente infatti si è visto che hanno consumato un pasto in più e dormito mezz’ora in più al giorno, aggiunto 5 ore passate davanti ad uno schermo (di tv, cellulari o computer), e aumentato di parecchio il consumo di carne rossa, bibite zuccherate e cibo spazzatura. L’attività fisica invece è calata di oltre due ore a settimana mentre non è cambiata la quantità di verdure mangiate. Gli effetti della pandemia da Covid-19 vanno oltre l’infezione virale – ha detto Myles Faith, coautore dello studio – Bambini e adolescenti con problemi di obesità si sono trovati in isolamento, una situazione che crea un ambiente sfavorevole al mantenimento di stili di vita sani.

Se il cartello monzese ha voluto attrarre l’attenzione delle autorità locali l’intento è riuscito; già in precedenza infatti gli amministratori del comune lombardo erano stati invitati da molti e dai portavoce dei bambini a considerare la riapertura del parco, ma avevano avuto come risposta il silenzio.
Evidentemente, a fronte del silenzio o comunque del rifiuto da parte delle Autorità, qualcuno ha deciso di riprendere le parole dei bambini e realizzare un fac simile di un’ordinanza, ponendola in evidenza.

Le reazioni

Le reazioni si sono fatte sentire: da chi ha commentato, sempre sui social che i bambini sono quelli che stanno pagando un prezzo altissimo a causa delle restrizioni, c’è anche chi ha aggiunto che spesso sono proprio i bambini, asintomatici, a infettare inconsapevolmente i soggetti più fragili come gli anziani, e per questo bisognerebbe tenerli in casa il più possibile o comunque andrebbero evitate occasioni di assembramento.

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