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Scuola d’Estate, la Musica non potrà mancare: sarà linfa per teatro, scrittura creativa, laboratori, disabili e Bes

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Cosa si farà durante la Scuola d’Estate 2021? Le attività si riconducono alla Nota 643 del 27 aprile scorso che ha aperto alla progettualità educativa scolastica da attuare attraverso attività laboratoriali, sportive, musicali, legate al territorio e all’ambiente, alle quali potranno partecipare, in maniera volontaria, alunni ed insegnanti. Tra le varie tematiche potrebbero essere trattate, vi sono anche quelle più tradizionali. Come la musica.

“Le scuole di musica ci sono”

Secondo l’Associazione Italiana delle Scuole di Musica, per l’apertura estiva “le scuole di musica ci sono”, perché questo genere di attività culturale ed artistica potrebbe rispondere in pieno al ‘Piano scuola per l’estate 2021’ presentato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

“Grazie all’esperienza maturata in questi mesi – ha detto il presidente nazionale Aidsm, Mirco Besutti – le scuole di musica hanno ora tutte le carte in regola per essere un soggetto vitale del nuovo Piano, che mira ad aprire il mondo della scuola all’incontro con altri mondi, restituendo ciò che più le è mancato in questo periodo: lo studio di gruppo, il lavoro in comunità, le esperienze accompagnate di esercizio dell’autonomia personale“.

Tutti gli ambiti di sviluppo

Le scuole di musica, sostiene Besutti, sono una dimensione trasversale a tantissime discipline e attività: “possono attivare molteplici progetti. Basti pensare all’alfabetizzazione musicale, al canto corale, alla musica d’insieme, alla musica e al teatro, alla scrittura creativa, ai laboratori di costruzioni di strumenti musicali, alla musica e integrazione per l’inclusione degli studenti con disabilità e Bes, all’antidispersione scolastica, all’inserimento lavorativo, alla musica e computer per le competenze digitali, alla consapevolezza ed espressione culturale attraverso percorsi di storia della musica e guide all’ascolto”.

Si può fare anche educazione civica con la musica. E le espressioni musicali, nella loro varietà, inglobano anche l’identità di un popolo.

Il ministro sarebbe d’accordo

L’idea dell’attività musicale a scuola piace anche al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: di recente, il numero uno del Mi ha detto che il tempo in tutte le scuole andrebbe coperto non solo con le lezioni classiche, ma anche con la musica e lo sport.

“C’è troppa poca musica nella nostra scuola – ha detto Bianchi –, io sento spesso sia il maestro Muti sia le bande civiche che possono diventare scuole di musica a supporto della scuola. Poi c’è lo sport: la nuova scuola deve essere un tempo pieno per permettere ai nostri ragazzi di affrontare la vita nel complesso”.

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