Se avete un’oretta libera, potreste dedicarla alla lettura delle tabelle del PNRR, cioè del Recovery Plan. Colpisce la voce “1.3 Riforma riorganizzazione del sistema scolastico” che, nelle colonne dedicate agli stanziamenti dei fondi riporta una cifra inferiore persino ai trenta denari di Giuda Iscariota, quello che tradì Gesù Cristo: zero-zero! Mi chiedo se i Sindacati abbiano letto le tabelle del PNNR, visto che nessuna loro reazione compare sui giornali e in televisione. Ci risiamo, la Scuola viene sostenuta con potenti iniezioni di fichi secchi e volontariato. Il progetto lanciato dal ministro Patrizio Bianchi di “Scuola d’estate”, è stato ideato dallo scrivente diversi anni fa, nell’ambito del “Full time” facoltativo (cfr. Pentalogo sotto riportato): “[…] 02. sviluppo del Progetto “Scuole Aperte” con le ore oltre quelle di cattedra dei docenti interni e attività culturali di qualità durante le vacanze e il periodo estivo (musica, sport, teatro, giornalismo, informatica, etc.); […]”. Oggi, purtroppo, nella versione Bianchi quel progetto riparte dall’impegno professionale volontario e privo di compensi chiari da parte di maestre e professori. Sulla mia idea di Scuole Aperte d’estate, mi riservo di richiedere al Ministro dell’Istruzione pro tempore il diritto d’autore…
Non è più procrastinabile la nascita de “La Nuova Scuola”, al di là dell’ennesima occasione mancata del Recovery Plan con risorse doppio zero. Si potrebbe partire applicando il seguente Pentalogo:
- riforma della Funzione Docente, col “Full time” facoltativo: trentasei ore di servizio all inclusive, con orario di cattedra invariato, ferie pari a quelle degli altri dipendenti pubblici e stipendi europei; per il “Normal time” e il “Part time” attuali, tutto invariato;
- riduzione del numero massimo di alunni per classe previsto dalla sedicente “Riforma Gelmini”, a 20 alunni e a 15 in presenza di uno studente con disabilità, senza deroghe;
- abrogazione del D. Lgs. 62/2017, con ritorno al peso specifico del voto di condotta per gli alunni scorretti e bulli, nonché alle bocciature per quelli che continuano a non studiare; conferma dello stato di “Pubblici ufficiali” per docenti, dirigenti e Ata;
- istituzione del “Nuovo Biennio Formazione Docenti” con concorso pubblico di ammissione, percorso formativo comprensivo di tirocinio ed esame finale, e immissione in ruolo dalle GPS di prima fascia, senza ulteriori procedure concorsuali;
- inserimento degli abilitati in Lingue straniere, Tecnologia e informatica, Arte e immagine, Scienze motorie e Musica nella Scuola Primaria, in compresenza con le Maestre a righe e le Maestre a quadretti; i docenti in questione dovranno frequentare obbligatoriamente un corso annuale di “riallineamento”, a carattere psico-pedagogico e didattico.
Tutto il resto è buonismo, moda, incompetenza scolastica manifesta e deleteria. L’abolizione dei voti alle Elementari, in nome di nuove taumaturgiche frontiere dell’ignoranza e della mancanza di rispetto diffuse, la conferma di mancanza di sanzioni disciplinari per gli alunni scorretti e bulli nei confronti delle compagne e dei compagni di classe e delle Maestre, l’impunità diffusa per scolari e studenti, dalla Scuola Primaria alle Secondarie di primo e secondo grado, grazie a “Genitori intercessori” o “ricorrenti” o “minaccianti”.
Urge un “Anno Zero” per le Scuole di ogni ordine e grado. Ѐ l’ultima occasione per rimettere in ordine la Filiera dell’Istruzione. Confidavamo nel Recovery Plan miliardario ma, ancora una volta, qualora non si realizzasse il Pentalogo de “La Nuova Scuola”, noi docenti verremmo relegati sempre più nel ruolo che fa tanto comodo ai politici smemorati e ai genitori affannati: quello di “babysitter” a costo zero per le famiglie.
Antonio Deiara