Il rapporto Italia 2021 dell’Eurispes ci pone davanti alle criticità della Didattica a Distanza, sia dal punto di vista dei docenti, che lamentano una minore presenza di feedback (anche emotivo) e una maggiore tendenza a distrarsi da parte degli allievi; sia dal punto di vista degli studenti che patiscono la scarsa socializzazione o alle volte non hanno a disposizione adeguati strumenti tecnologici o adeguati ambienti tutti per loro, per lo studio, per la concentrazione.
Problemi dell’alunno
Dell’argomento parla anche l’esperto della Tecnica della Scuola, lo psicologo Marco Catania, che precisa le modalità con cui organizzare una postazione DaD, problematica che non va data per scontato e dalla quale deriva il successo o l’insuccesso della didattica a distanza per un ragazzo.
Questo l’elenco dei suggerimenti dello psicologo Catania per una gestione efficace ed efficiente della DaD tra le pareti domestiche.
Come prepararsi per la DaD? Come organizzare in modo efficiente la postazione per la didattica a distanza? Quali consigli per tuo figlio?
- 1) crea e mantieni una routine;
- 2) prepara la sera prima la tua postazione;
- 3) scegli una postazione la più isolata possibile;
- 4) la tua scrivania sia organizzata, dotata di tutto, compreso il bicchiere con l’acqua.
- 5) usa il pc piuttosto che il tablet o il cellulare, per una funzione pratica e simbolica.
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Problemi del docente
L’anagrafica dei docenti: altra criticità?
A dispetto di molti istituti che hanno lavorato con metodi e strumentazioni particolarmente avanzati, vedi le esperienze delle Avanguardie educative, di cui abbiamo discusso anche in occasione di una diretta della Tecnica della Scuola Live, alcune delle problematiche legate alla DaD potrebbero derivare dalla fisionomia del corpo docenti italiano, come riferisce il Sole 24 ore, che ci ricorda: “E’ la stessa Ocse2 a dichiarare che l’Italia ha la quota più alta di docenti ultra 50enni tra i paesi dell’Ocse, ovvero il 59%. L’età media degli insegnanti italiani, infatti, è 51 anni, mentre in Spagna si scende a 44 e in Francia a 41. Inoltre, i docenti ultra 54enni titolari di cattedra (dunque a tempo indeterminato), rappresenterebbero, secondo il Miur stesso il 47,5%”.