“I ragazzi sanno usare gli strumenti dell’oggi e noi affannosamente li rincorriamo e rischiamo di non parlarci più, invece dobbiamo parlarci”. Lo ha affermato il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi intervenendo alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Museo Dante, a Ravenna. “La scuola non è più soltanto dei bambini, nelle fasi di salto tecnologico come quella che stiamo vivendo l’educazione diventa qualcosa che impegna tutta la vita, perché altrimenti creeremmo nuove frontiere, nuove divisioni – spiega il ministro – viviamo in una epoca di grandi divisioni, e ricordatevi che la sfida più grande che dobbiamo trovare è la forza del dialogo. E’ tempo di ritrovare l’unità di questo Paese, è tempo di ritrovare la forza e la voglia di una nuova integrazione”.
Bianchi richiama al valore fondamentale della cultura che si fa scuola e viceversa e al senso del Paese, che non è più unito e dove esistono ancora troppe differenze. Sul tema dell’eguaglianza, il titolare del dicastero dell’istruzione si è soffermato prepotentemente: “La capacità di scoprire l’eguale diritto di essere diversi, la capacità di apprezzare il dato positivo di essere diversi, perché solo nella diversità c’è la complementarietà, solo nella diversità c’è la possibilità di integrarsi”.
Ancora il ministro sulla Costituzione: “La nostra Costituzione ha un articolo 2 meraviglioso, che io uso sempre come riferimento laddove dice che ‘i diritti inviolabili della persona sono riconosciuti dalla Repubblica’, ma questi vanno sostenuti con il dovere inderogabile della solidarietà”.