Tempi duri per chi ha imparato l’arte del copiare i compiti in classe o le prove d’esame usufruendo delle tecnologie on line, in particolare attraverso i telefonini e soprattutto i sempre più sofisticati smarthphone. Dalla Germania arriva infatti la notizia che il prototipo per rilevare la presenza di dispositivi elettronici attivi è in dirittura d’arrivo. Al punto che in questi giorni, fino al 22 aprile, verrà sperimentato in occasione degli esami scritti di maturità in corso nel Nordreno Westfalia, popoloso Land occidentale tedesco che appartiene al distretto di Colonia.
Il banco di prova non è da poco, visto che riguarderà 130 mila studenti. Il dispositivo si compone di un sofisticato rilevatore di frequenze acciuffare chi ricorre allo smarthphone per scopiazzare.
Sul Bild, il noto quotidiano tedesco, il 10 aprile è apparso un lungo articolo: “ieri toccava a informatica, oggi a tedesco”, si legge. La dirigente scolastica Angelika Schmoll Engels ha spiegato che un insegnante di fisica, esperto di tecnologia, “ha acquistato l’apparecchio su internet per 150 euro: non sono tanti soldi, se si pensa che si possono diminuire i controlli”, ha commentato.
Ma non si tratta di un’improvvisata: sono già sei mesi che il “rilevatore di telefonini” viene testato nell’edificio scolastico e ora è in azione: “Spaventando gli studenti vogliamo esortarli a consegnare i telefonini, anche il secondo cellulare…”, ha detto la severa preside. E c’è poco da scherzare: chi viene “beccato” con il cellulare in classe, rischia di essere bocciato alla maturità. Forse è il caso di tornare ai tradizionali fogliettini da infilare nelle tasche dei pantaloni e consultare all’occorrenza…
Sul Bild, il noto quotidiano tedesco, il 10 aprile è apparso un lungo articolo: “ieri toccava a informatica, oggi a tedesco”, si legge. La dirigente scolastica Angelika Schmoll Engels ha spiegato che un insegnante di fisica, esperto di tecnologia, “ha acquistato l’apparecchio su internet per 150 euro: non sono tanti soldi, se si pensa che si possono diminuire i controlli”, ha commentato.
Ma non si tratta di un’improvvisata: sono già sei mesi che il “rilevatore di telefonini” viene testato nell’edificio scolastico e ora è in azione: “Spaventando gli studenti vogliamo esortarli a consegnare i telefonini, anche il secondo cellulare…”, ha detto la severa preside. E c’è poco da scherzare: chi viene “beccato” con il cellulare in classe, rischia di essere bocciato alla maturità. Forse è il caso di tornare ai tradizionali fogliettini da infilare nelle tasche dei pantaloni e consultare all’occorrenza…