Un dubbio atroce che si ripete ogni anno per i docenti. La promozione per gli alunni deve essere meritata e ciò presuppone impegno, costanza nello studio, sacrificio.
Dopo un anno di lavoro con verifiche scritte, orali, scrittografiche il docente della disciplina valuta l’alunno attribuendogli un voto che è il risultato di tante osservazioni sistematiche e, insieme all’intero Consiglio di Classe decide di ammetterlo alla classe successiva. Questo vale ovviamente per gli alunni che hanno mostrato costanza nello studio, volontà e appunto sacrificio. Purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia e questo riguarda soprattutto quegli alunni che hanno alle spalle anni di ripetenza nella stessa classe oppure alunni indisciplinati che creano continui disturbi alla classe.
Questi alunni dovranno essere promossi e sicuramente trattasi di una promozione “forzata”, spesso non condivisa da tutti i docenti componenti il Consiglio di Classe. Più che di una promozione vera e propria si tratta di una “spedizione”, che tradotto in parole povere, all’alunno viene attribuita la sufficienza per promuoverlo col minimo. Questo avviene ovviamente con gli alunni pluriripetenti, al quale viene proprio, troppo spesso, regalata la promozione. A che pro? Cosa sarà in grado di affrontare nella vita futura un alunno che non possiede nemmeno le competenze di base? Quale contributo attivo sarà in grado di offrire alla società? Che tipo di lavoro farà oppure sarà un disoccupato che lo Stato dovrà mantenere utilizzando forme assistenzialistiche? Sono domande inquietanti alla quale la scuola dovrebbe dare risposte adeguate. Purtroppo non ci sono strumenti adeguati per fronteggiare determinate problematiche tutto ciò ricade sulle spalle già “piagate” dei poveri docenti che devono barcamenarsi tra mille situazioni molte volte complesse e di difficile soluzione.
E poi non dobbiamo lamentarci se, per promuovere un alunno che non ha mai aperto in vita sua un libro e studiato un argomento, perdiamo alunni veramente meritevoli che ci danno molte soddisfazioni. La scuola è una vera palestra di vita, un luogo importante in cui si gettano le basi per il futuro del nostro Paese. E noi cosa stiamo facendo? Stiamo perdendo tempo ed energie, mentre le risorse e le menti migliori della nostra bella Italia, dove vanno? Lo sappiamo tutti. Vanno all’estero per formarsi e per perfezionarsi.
Mario Bocola