Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Napolitano all’Altare della Patria: “Coraggio in momenti cruciali”

Napolitano all’Altare della Patria: “Coraggio in momenti cruciali”

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Poco prima erano arrivati anche i ministri per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi e per l’Istruzione Francesco Profumo. Il presidente è stato accolto con un lungo abbraccio sulle note “Bella ciao”. Ai presenti ha detto: “Servono coraggio e fermezza nei momenti cruciali”. «Siamo in giornate di un tempo di crisi ed è venendo in un posto come questo, in generale tutti i luoghi in cui è cominciata la resistenza, che abbiamo molto da imparare sul modo di affrontare i momenti cruciali: coraggio, fermezza e senso dell’unità che furono decisivi per vincere la battaglia della resistenza». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse di questo 25 aprile 2013, «in pieno tempo di crisi politica». Lo scambio di battute è avvenuto a via Tasso al termine di una visita che il capo dello Stato ha fatto al Museo della Liberazione. Prima di recarsi al Museo di via Tasso, il Presidente della Repubblica ha deposto una corona all’Altare della Patria. Alla breve cerimonia hanno partecipato i presidenti di Senato e Camera, Laura Boldrini e Pietro Grasso, il premier Mario Monti, e il presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo. Erano anche presenti il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno. 

25 aprile, festa della Liberazione. Le radici della nostra identità. Libertà, giustizia, uguaglianza, valori che uniscono un popolo.
Così la CislScuola che pubblica, per l’occasione, una poesia di Quasimodo
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Salvatore Quasimodo