Le incertezze sul ritorno alle lezioni in presenza a settembre stanno facendo lievitare il numero di favorevoli all’obbligo di vaccinazione tra il personale scolastico, alla pari di quello sanitario. Anche tra i partiti politici. Nelle ultime ore anche Italia Viva e il Partito Socialista si sono schierati apertamente a favore della somministrazione coatta tra tutti gli insegnanti, il personale Ata e i dirigenti scolastici. Matteo Renzi, in particolare, intervenendo in streaming al convegno dei Giovani di Confindustria a Genova, ha detto: “Se mi si fa la domanda secca sull’obbligo vaccinale per insegnanti, medici e infermieri rispondo sì, senza se e senza ma“. Il leader di Italia Viva ha quindi aggiunto: “Viviamo in un Paese in cui la cultura no vax è particolarmente forte” e quindi bisogna agire di conseguenza.
Anche altri politici come Renzi
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espressa Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva e componente della Commissione Istruzione di palazzo Madama: “Come per gli operatori sociosanitari sarebbe opportuno prevedere l’obbligo di vaccinazione anche per gli insegnati e il persone scolastico”.
Secondo Sbrollini, “la scuola deve ripartire in sicurezza, non possiamo ripartire con dad, distanziamenti e mascherine. Non ci possiamo permettere di richiudere in casa milioni di studenti. L’inizio della scuola é dietro l’angolo, non possiamo perdere altro tempo”.
A schierarsi su questa linea è stato anche Riccardo Nencini (Psi), presidente della commissione Istruzione del Senato, che in un tweet ha scritto: “Il governo valuti seriamente l’obbligo per gli insegnanti di vaccinarsi, in vista delle riaperture delle scuole”.
Il Garante chiede lumi alla Regione Sicilia
Ad oggi, tuttavia, la norma non impone alcun obbligo per il personale scolastico. E i presidi o i direttori degli Uffici scolastici non hanno alcun potere in merito, come anche di conoscere nominativi di chi ancora non si è vaccinato (non pochi, oltre 220 mila secondo le ultime rilevazioni ufficiali).
A questo proposito, il Garante della privacy avrebbe chiesto chiarimenti al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che in un’Ordinanza pubblicata in settimana ha chiesto agli enti pubblici di realizzare un’anagrafe dei vaccinati, da cui ricavare i nominativi di chi ancora non ha fatto nemmeno una dose, al fine di sottrarre questi ultimi da impegni di lavoro a contatto con chi fruisce del servizio pubblica essenziale. In questa casistica rientrerebbero pure i docenti.
Cosa accadrebbe se…
Ma cosa accadrebbe se, invece, dovesse cambiare la legge e anche il personale scolastico dovesse obbligatoriamente vaccinarsi per prevenire i contagi di Covid? La risposta è nella “disposizione urgente” firmata dal direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, dopo la conversione definitiva del decreto legge sull’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.
Ordine professionale e tutti i datori di lavoro di strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche o private, farmacie, parafarmacie e studi professionali pugliesi devono trasmettere al dipartimento Salute della Regione gli elenchi dei propri iscritti e dei dipendenti, per poter verificare quanti operatori sanitari ancora non hanno adempiuto all’obbligo di vaccinarsi contro il Covid.
Inoltre, una società creata ad hoc dalla Regione è autorizzata a procedere automaticamente alla verifica incrociata e poi a trasmettere gli elenchi “dei soggetti inadempienti” alle “singole Asl, al fine degli adempimenti successivi previsti dalla norma”.
PARTECIPA AL SONDAGGIO: VACCINO OBBLIGATORIO?
Non tutti i partiti, però, vorrebbero equiparare i lavoratori della Scuola con quelli della Sanità. Anche la scienza ha qualche dubbio. E pure tra i politici c’è chi dice ‘no’.
Vacca (M5s): non pensiamo all’obbligo
Secondo Gianluca Vacca, deputato M5s in commissione Cultura, “il vaccino rimane lo strumento principale per lasciarci definitivamente alle spalle il ricorso massiccio e indiscriminato alla Didattica a distanza. La grande maggioranza del personale scolastico ha già dimostrato senso di responsabilità vaccinandosi e mi auguro che i numeri possano crescere ancora. Non c’è bisogno di pensare all’obbligo”.
“Dobbiamo però essere consapevoli – ha aggiunto Vacca – che la ripartenza della scuola in presenza nella massima sicurezza dipende anche da altri fattori: sull’organizzazione dei trasporti, il tracciamento dei contagi, gli spazi e il distanziamento, il lavoro di Governo ed enti locali non è affatto concluso”.
Salvini e Tajani contrari
Parlando a Genova, il leader della Lega Matteo Salvini si è espresso “per la libertà vaccinale, per l’educazione, la spiegazione e l’accompagnamento, sono contro ogni tipo di obbligo e costrizione”.
Secondo Antonio Tajani , coordinatore nazionale di Forza Italia, “dobbiamo continuare a batterci affinché nessun italiano muoia di Covid. C’é già stato un grande miglioramento tra i pasticci di Arcuri e l’organizzazione militare di Figliuolo che permette di vaccinare mezzo milione di italiani al giorno e di contrastare così la variante Delta, dobbiamo continuare su questa strada”.
“Stiamo raccogliendo i risultati di questo cambio di passo e questo – ha aggiunto il forzista – grazie a un governo di unità nazionale voluto da Berlusconi e Forza Italia. Non credo che in autunno si tornerà al lockdown, ma perché questo non accada è importante che giovani e meno giovani continuino a vaccinarsi. Non è un obbligo ma lo consigliamo fortemente”.