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Alunni maltrattati, gli esperti chiedono la visita di idoneità per tutti gli aspiranti docenti

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Psicologi e sociologi non hanno dubbi: l’arresto di una delle maestre e della coordinatrice di una scuola d’infanzia della periferia romana, a causa dei reiterati metodi violenti di relazionarsi con i bambini, sta riproponendo con forza l’esigenza di verificare l’adeguatezza da parte di maestri e insegnanti nel ricoprire il loro ruolo di educatori.
Dopo l’appello lanciato dall’Osservatorio sui diritti dei minori, il cui presidente Antonio Marziale auspica una verifica psico-attitudinale annuale per gli insegnanti di ogni ordine e grado, l’idea della visita psicologica obbligatoria per gli aspiranti insegnanti, a partire da quelli della scuola dell’infanzia, è stata rilanciata anche dalla psicologa dell’età evolutiva Anna Oliveiro Ferraris dell’Università La Sapienza di Roma.
Ma l’esperta di psiche infantile e adolescenziale non si è limitata a chiedere alle istituzioni un semplice accertamento: la Ferraris ritiene che “una visita psicologica, eseguita da specialisti come psicologi clinici e dell’età evolutiva dovrebbe essere effettuata obbligatoriamente” già “su chi aspira ad insegnare e che dunque avrà a che fare con dei bambini, che sono un ‘materiale malleabile’ pronto a risentire di eventuali comportamenti inappropriati da parte degli adulti punto di riferimento. Credo andrebbe introdotto un esame psicologico di idoneità per i ruoli designati a trattare con bambini, da ripetersi nel corso della carriera professionale. La visita – prosegue – dovrebbe costituire un requisito essenziale, e andrebbe effettuata già al momento del concorso pubblico”.
Altra necessità, secondo Oliveiro Ferraris, è quella di “aumentare i controlli e la sorveglianza nelle scuole, proprio alla luce dell’aumento di tali comportamenti violenti”. Episodi gravissimi, quelli verificatisi nella scuola romana, spiega quindi la psicologa, che “sicuramente avranno conseguenze pesanti sui bimbi oggetto dei maltrattamenti. La maestra è infatti vista come un sostituto della mamma, e subire violenze da tale figura crea una profonda insicurezza nei piccoli”. Due le possibili reazioni di un bambino maltrattato: “Il piccolo potrà innescare un comportamento imitativo, e dunque replicare le violenze subite sui coetanei, oppure potrà chiudersi in se stesso accettando in qualche modo il ruolo di vittima, pensando che ciò sia normale o colpevolizzandosi per l’accaduto”. Per evitare conseguenze psicologiche più gravi, spiega, “é fondamentale non fare sviluppare al bambino un’immagine di sé come ‘vittima designata’, immagine che potrebbe interiorizzare e ‘protrarre’ fino all’età adulta”.
Vi sono comunque dei ‘campanelli d’allarme’ nel comportamento dei bimbi che non andrebbero mai sottovalutati e che potrebbero essere un segnale di situazioni di disagio: dalle reazioni psicosomatiche ai tic nervosi, dai disturbi del sonno agli atteggiamenti ossessivi. Il problema, conclude la psicologa, “é che tali ‘campanelli’ non sono sempre notati, possono variare da bambino a bambino e risultare difficili da decifrare”. La priorità è quindi intervenire immediatamente sui bambini coinvolti con progetti terapeutici di recupero ad hoc: “Si tratta di soggetti in una fase evolutiva, che possono dunque recuperare il danno subito, ma importante è intervenire subito”.
Intanto, il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha fatto sapere di seguire con attenzione gli sviluppi della vicenda che ha interessato la scuola dell’infanzia San Romano di Roma, dove stamattina sono state arrestate la coordinatrice e una maestra dopo accuse di maltrattamenti.  “Voglio innanzitutto esprimere la mia sincera vicinanza alle famiglie dei bambini che frequentano la scuola”, ha affermato il Ministro, aggiungendo che il Ministero ha disposto un’ispezione presso l’istituto. “Spero che si faccia luce al più presto sulla vicenda. Se le accuse saranno confermate, si tratterebbe di un caso che richiede una risposta immediata e la massima fermezza”, ha concluso il Ministro.