Capisco che bisogna mantenere gli equilibri politici in un governo con schieramenti contrapposti. Ma sulla scuola non stiamo parlando di ideologie o di concezioni del mondo, come con la legge Zan sugli atteggiamenti omofobici.
Qui a parlare deve essere la scienza e non i politici. Come si fa ad ascoltare Salvini o Meloni quando dicono che sotto i quarant’anni non c’è bisogno di vaccinarsi? Sono forse epidemiologi?
Vi ricordate Boris Johnson quando all’inizio dell’epidemia nel Regno Unito pensava che il Covid riguardasse solo gli ottantenni e poi lo prese,andò all’ospedale e cambiò idea?
Il Presidente Draghi, il ministro della salute Speranza e il ministro dell’Istruzione Bianchi non possono accettare sulla scuola una mediazione al ribasso: se vogliono gli studenti in presenza già da settembre e non vogliamo ricorrere allo stillicidio della DAD in mancanza di alternative, il Governo deve imporre la vaccinazione obbligatoria per gli insegnanti e per gli studenti dai 12 anni in su(per i più piccoli occorre ancora verificare l’impatto dei vaccini).
Non si può, con la variante Delta che diventerà imperante in autunno ed è 4 volte più contagiosa del virus di Wuhan, dire: facciamo frequentare gli alunni in presenza e poi si vedrà. Che significa usare il green pass in caso di contagio a scuola? Chi lo ha, frequenta e chi non lo ha, resta a casa, usufruendo della DAD che gli insegnanti sono comunque tenuti a fare? Ma che siamo in discoteca o in palestra o a un concerto? QUI SI PARLA DI ISTRUZIONE E DI EDUCAZIONE.
Eppoi si critica il governatore Emiliano che in Puglia faceva scegliere le famiglie se volevano la frequenza a scuola in presenza o la DAD!
Se si vogliono gli studenti tutti in presenza, allora il Governo deve prendere un provvedimento forte e non mezze misure: vaccinazione obbligatoria per il personale scolastico e per gli studenti dai 12 anni in su, salvo casi di salute particolari.
Eugenio Tipaldi