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Licenziata perché lesbica. Insegnava al liceo cattolico in Ohio

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La riprendiamo in breve. La donna, 57 anni, insegnava educazione fisica presso il Bishop Watterson High School, il liceo cattolico cittadino di Columbus, Ohio, Stati Uniti.
La scuola ignorava l’orientamento sessuale della docente fino al momento in cui è morta sua madre. Infatti Carla ha inserito nel necrologio il nome della compagna. Era fine febbraio e l’annuncio era finito su un giornale locale. Il 28 marzo è scattato il licenziamento. “In quel momento non potevo tenere da parte la persona che amo”ha detto ai giornali
Il tutto è partito da un genitore di un alunno che ha letto il necrologio e ha provocato tutte queste conseguenze. L’istituto cattolico si è difeso cercando di spiegare la differenza alla base della scelta: il problema sarebbe stato nel rapporto sponsale del necrologio che “è contro l’insegnamento della Chiesa”.
La donna ha parlato con il preside della scuola per chiederle che venisse rivisto il suo licenziamento ma la richiesta è stata negata.
A questo punto, Carla ha deciso di depositare una denuncia presso la Commissione per le Relazioni della Comunità di Columbus:
Nel frattempo la sua storia ha spaccato il web: c’è chi è solidale con lei e definisce “scandalosa” la vicenda. E chi invece fa notare che la decisione era inevitabile, poiché la sua omosessualità è in contraddizione coi valori insegnati dal cattolicesimo.
E infatti perché mai una scuola cattolica, che ha un suo orientamento, compreso un suo progetto educativo basato sui valori che condannano l’omosessualità, dovrebbe assumere un “educatore” gay? È inoppugnabile la decisione del preside, perché se avesse lasciato correre e applicato i principi di uguaglianza, parità e non discriminazione, sarebbe stata la sua scuola uguale a quella pubblica da cui invece deve differenziarsi, tanto che la segnalazione dell’orientamento sessuale della professoressa è venuta da un genitore.
Quando infatti anche in Italia si parla di “libertà di educazione” si intende proprio questo, considerato pure che sono in molti a sostenere, compreso anche il presidente Berlusconi, che nella scuola pubblica ci siano troppi insegnanti “inculcatori” di idee comuniste. Inculcatori che, per la proprietà transitiva e per similare specchio consequenziale, si devono trovare pure nelle scuole non pubbliche, dove il loro ruolo deve essere quantomeno quello di “inculcare” idee anticomuniste, perché altrimenti, secondo quanto sostenuto, non avrebbero motivo di esistere scuole diverse da quelle pubbliche. 
Il progetto educativo, e la tanto discussa libertà di educazione, si basa proprio su questa discriminante per certi versi “ideologica”