I controlli condotti dai militari, sono stati estesi nel corso di tutto l’anno scolastico 2012-2013 sugli istituti di istruzione primaria e secondaria non solo a Monreale ma anche nell’ambito della giurisdizione, che comprende i comuni di Altofonte, Piana degli Albanesi, S. Cipirello e S. Cristina Gela ed all’esito dei quali è emerso che molti genitori avevano causato o agevolato l’abbandono della frequenza scolastica o la sua interruzione ingiustificata, nonostante la legge n. 30 del 2000 “legge quadro in materia di riordino dei cicli d’istruzione” abbia imposto l’obbligo dell’istruzione fino al quindicesimo anno d’età.
Il controllo serve ad evitare che, specie negli ambienti rurali, i minori siano avviati ad attività lavorative in nero in conseguenza dell’abbandono degli studi, spesso forzato o comunque indotto da contesti socio-familiari degradati.
La maggiore incidenza del fenomeno, parimenti a quanto già registrato lo scorso anno, si è osservata più che altro nel comprensorio del Comune di Monreale, ove sono stati identificati ben 57 dei 143 studenti che avevano abbandonato anzi tempo gli studi (pari al 39,8% del totale), 50 quelli identificati a S. Giuseppe Jato (pari al 34,9%), mentre altri sono stati identificati tra i Comuni di Altofonte (22), e S. Cipirello (14); per comprendere bene invece la fascia di scolarizzazione più attinta da questo fenomeno è opportuno sottolineare che, tranne 20, tutti gli altri 123 studenti irregolari avrebbero dovuto frequentare la scuola media inferiore: il dato è d’interesse e, analogamente a quanto registrato dai Carabinieri l’anno passato, evidenzia untrend già noto: in alcuni contesti sociali si mira alla semplice alfabetizzazione primaria, avvertita come necessaria al vivere quotidiano, e si rinuncia già a quella secondaria a fronte, in molti casi, di un impiego in nero.
Peraltro tra i genitori deferiti all’Autorità Giudiziaria 31 sono quelli per i quali ancora pendono procedimenti penali con lo stesso capo d’imputazione, poiché denunciati negli anni passati o, come per 20 di loro, proprio al termine dello scorso anno scolastico: sono rimasti evidentemente insensibili ai richiami di legge in materia.
Tra i denunciati 27 genitori già pregiudicati per altri reati.
L’iniziativa, che ha visto la sinergica collaborazione dei poli didattici monrealesi e jatini con le Stazioni locali incaricate dell’analisi dei dati e coordinate del Nucleo Operativo e Radiomobile ha operato, fin quasi ormai al termine dell’anno scolastico in corso, un vasto ma discreto monitoraggio degli studenti e si inserisce nel solco profondo di quella collaborazione tra scuola e forze dell’ordine che già investe molteplici profili, soprattutto di natura preventiva e formativa: già da tempo infatti sono avviati periodici incontri tra alunni e rappresentati dell’Arma nell’ambito del “Progetto Legalità”, un ciclo di appuntamenti con cadenza annuale che porta i ragazzi a contatto con le istituzioni con l’obiettivo di incentivare fin dall’infanzia un approccio virtuoso e collaborativo in seno alla società civile, spesso corroborato da specifiche iniziative che vedono coinvolti studenti, Arma dei Carabinieri ed associazioni o istituzioni locali per affrontare particolari temi o materie.
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