Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa Snals.
Il decreto del 5 agosto introduce surrettiziamente , attraverso il Green Pass,
l’obbligo vaccinale per il personale della scuola. La decisione è stata adottata senza tener conto che circa il 90% del personale è già vaccinato e senza acquisire i dati che pure sono stati richiesti alle Regioni dal Commissario Figliuolo.
Si corre il rischio di una evidente mistificazione della realtà dove sembra che l’incremento di qualche punto della percentuale di vaccinazione possa garantire la sicurezza di 10 milioni di studenti, tra l’altro in gran parte non vaccinati.
L’attuazione della misura non ha coinvolto minimamente lo Snals e le altre OO.SS. ed oggi ci troviamo davanti a minacce di sospensioni dal lavoro nei confronti dei docenti e ata e alla previsione di pesanti sanzioni pecuniarie nei confronti dei dirigenti scolastici che non eseguono correttamente le operazioni di verifica.
L’Amministrazione sa benissimo che le scuole, già gravate da numerosi e impropri compiti, anche in relazione all’emergenza sanitaria, non dispongono di conoscenze e strumenti adeguati per attivare un processo sicuro ed affidabile di verifica. Tra l’altro esiste il problema dei supplenti individuati dalle graduatorie di istituto che si avvicendano costantemente sui posti di insegnamento e su quelli ata e per i quali il sistema della verifica comporta impiego di tempo e personale.
Tra l’altro, essendo il green pass acquisibile anche tramite esito negativo del tampone, le scuole potrebbero trovarsi quotidianamente a gestire decine di controlli. La situazione generata dal decreto del Governo rischia poi di creare un vasto contenzioso che metterà a dura prova il funzionamento delle scuole nel momento in cui, invece, tutte le energie dovrebbero
essere rivolte a garantire la ripresa regolare della didattica, dopo mesi di didattica a distanza.
Invitiamo il Governo a rivedere le scelte adottate aprendo un confronto reale con lo Snals e le altre OO. SS. per individuare le modalità più graduali di applicazione delle norme coinvolgendo anche il servizio sanitario nazionale e non lasciando le scuole di fronte a compiti nuovi e di difficile gestione.