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Franca Rame è morta. Una vita fra teatro, politica e impegno

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Nata a Parabiago (MI) nel luglio del 1929, in una famiglia legata al teatro dei burattini e delle marionette risalenti al 1600, nel 1954 sposa il collega Dario Fo. Quattro anni dopo fondano la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”: lui è il regista e drammaturgo del gruppo, lei la prima attrice e l’amministratrice. Alla fine degli anni Sessanta fondano un altro gruppo di lavoro, detto La Comune, con cui interpreta spettacoli di satira e di “controinformazione” politica. Si ricordano in particolare “Morte accidentale di un anarchico”, sulla morte nella questura di Milano durante un interrogatorio, nel dicembre 1969, dell’anarchico Pinelli, e “Non si paga! Non si paga”.
Negli anni Settanta la Rame partecipa al movimento femminista. Nel marzo 1973 viene rapita da esponenti dell’estrema destra e subisce violenza fisica e sessuale, ricordata a distanza di tempo nel lavoro “Lo stupro”. 
Lungo il suo impegno in politica. Viene anche eletta al Senato nel 2006 tra le fila dell’Italia dei Valori (lascia poi la carica di senatrice nel 2008). 
Il 19 aprile 2012 viene colpita da un ictus e ricoverata al policlinico di Milano. Malata da tempo, è deceduta il 29 maggio 2013.