Secondo un nuovo studio lanciato dall’Unicef, il primo giorno di scuola è stato posticipato a causa del COVID-19 per circa 140 milioni di giovani. E ancora: per circa otto milioni di questi studenti, l’attesa per il loro primo giorno di scuola in presenza è stata di un anno o più, poiché vivono in luoghi in cui le scuole sono state chiuse per tutta la durata della pandemia.
Dichiara la Direttrice generale dell’UNICEF Henrietta Fore: “Con la ripresa delle lezioni in molte parti del mondo, milioni di bambini di prima elementare stanno aspettando di vedere l’interno di un’aula da oltre un anno. Altri milioni potrebbero non vederla affatto. Per i più vulnerabili, il rischio di non mettere mai piede in un’aula nella loro vita sta salendo alle stelle”.
Nel 2020, le scuole a livello globale, scrive sempre Unicef, sono state completamente chiuse per una media di 79 giorni di lezione. Per 168 milioni di studenti, dopo l’inizio della pandemia, le scuole sono state chiuse per quasi tutto l’anno. Anche ora, molti bambini stanno affrontando il secondo anno di interruzione della loro istruzione, un evento senza precedenti, con le conseguenze note, mentre almeno il 29% degli studenti della scuola primaria non viene raggiunto. Fatto gravissimo, perché i bambini che rimangono indietro nell’apprendimento durante i primi anni spesso rimangono indietro per il tempo rimanente che passano a scuola, e il divario aumenta nel corso degli anni.
La Banca Mondiale stima una perdita di 10 trilioni di dollari in guadagni nel tempo per questa intera generazione di studenti che hanno perso due anni di lezione, per cui l’Unicef esorta i governi a riaprire le scuole per l’apprendimento in presenza il prima possibile, e a fornire una risposta completa per il recupero per gli studenti.
Insieme alla Banca Mondiale e all’UNESCO, l’UNICEF chiede ai governi di concentrarsi su tre priorità chiave per la ripresa nelle scuole:
- Programmi mirati per riportare tutti i bambini e i giovani a scuola, dove possano accedere a servizi su misura per soddisfare le loro esigenze di apprendimento, salute, benessere psicosociale e altre necessità;
- Un efficace programma di recupero per aiutare gli studenti a rimettersi in pari;
- Sostegno agli insegnanti per affrontare la perdita di apprendimento e incorporare la tecnologia digitale nel loro insegnamento.
Nelle prossime settimane, l’UNICEF continuerà a mobilitare i suoi partner e le persone per evitare che questa crisi dell’istruzione diventi una catastrofe dell’istruzione–