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Missaglia (Proteo): “Sindacati poco coraggiosi, nel ’73 a Napoli le Camere del lavoro si trasformarono in ambulatori per vaccinare la popolazione”

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Il presidente di Proteo Dario Missaglia, in un articolo pubblicato nel sito della associazione, interviene sui problemi legati alla ripresa dell’anno scolastico e sottolinea che il mondo della scuola ha dato prova di grande senso di responsabilità: “I dati ci dicono con chiarezza che oltre il 90% del personale della scuola ha deciso di vaccinarsi. È un fatto importante perché su questo tema non ci possono essere ambiguità, in primo luogo per chi insegna (e per tutte le figure professionali della scuola): vaccinarsi è un dovere deontologico che non ammette eccezioni (salvo che per motivi sanitari). Almeno questa è la posizione inequivocabile di Proteo. Ed è davvero importante vedere come la scelta di migliaia di giovani di vaccinarsi abbia incrociato quel segnale emerso dal mondo della scuola”.

Ma Missaglia, che è stato per diversi anni il segretario generale di Cgil Scuola, osserva anche che le cose sarebbero andate ben diversamente “se, a partire dalle confederazioni Cgil, Cisl e Uil, si fosse subito promossa, acquisito il vaccino, una campagna di massa per sensibilizzare tutto il mondo del lavoro sull’importanza sanitaria, civile e sociale, della vaccinazione di massa”.
E ricorda che si sarebbe dovuta attivare “una campagna analoga a quella che le confederazioni praticarono nel corso della epidemia di colera a Napoli, nel 1973, quando le Camere del Lavoro si trasformarono in ambulatori in cui in una settimana fu possibile vaccinare un milione di cittadini napoletani”.
“In quel frangente – conclude – la libertà individuale e la responsabilità sociale erano un’unica cosa. Con una spinta analoga avremmo avuto meno ambiguità, meno resistenze, meno spazi per chi vuole mestare sulla paura e forse un po’ di convinzione in più da parte del Governo. Esiste infatti una responsabilità inequivocabile del Governo, in cui le contraddizioni interne a una maggioranza composita, sembrano impedire la necessaria determinazione e prontezza su questioni di grande importanza”.

L’intervento di Missaglia è anche l’occasione per promuovere la Conferenza nazionale di programma della associazione da lui stesso presieduta che si svolgerà il 7 settembre prossimo a Bergamo.
La scelta della sede non è casuale ed è legata alla necessità di “non dimenticare le tante, troppe vittime del covid e l’importanza oggi di praticare il vaccino per sconfiggere l’esito mortale della pandemia”.
L’idea della Associazione è soprattutto quella di parlare delle esperienze che si sono realizzate in questi mesi grazie all’impegno di tanti operatori del mondo della scuola.
“Questo perché – spiega Missaglia – bisogna al più presto tornare a parlare di educazione, di pedagogia, di didattica, di lavoro di gruppo, di professionalità docente, di rapporto tra scuola e territorio. C’è chi ha messo a punto esperienze didattiche e pedagogiche coinvolgendo genitori e studenti; chi ha accumulato e documentato esperienze educative in presenza e a distanza, protocolli pedagogici sul campo. Ci sono Comuni in cui si sono messi alla prova intese con le scuole e strumenti per la migliore organizzazione ricercando soluzioni adatte ai contesti”.

Nella mattinata del 7 settembre sono previsti interventi di Dario Missaglia, di Mario Maviglia (già dirigente dell’UST di Brescia) e dell’ex Ministro Luigi Berlinguer.
Nel pomeriggio è prevista una tavola rotonda sul tema “Il territorio come risorsa pedagogica e istituzionale”.
Il programma completo e la scheda di iscrizione al convegno sono disponibili nel sito di Proteo Fare Sapere.