Dopo l’audizione alla Camera di questa mattina, il ministro Patrizio Bianchi ha riferito nel pomeriggio anche al Senato. Diversi i temi sui quali il ministro è stato chiamato a rispondere.
Questo l’intervento del senatore della Lega Mario Pittoni, responsabile del settore Istruzione della Lega e vicepresidente commissione Cultura a Palazzo Madama.
“Signor Ministro, i giorni scorsi l’abbiamo sentita sottolineare che sui giornali è scomparsa la parola precario, dando l’impressione di voler dire che non ci sarebbero più docenti in tale condizione, grazie ai concorsi voluti da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
Procedure però, come lei sa bene, quasi tutte ancora da espletare per i tempi incompatibili con le necessità, oltre che per la crisi pandemica. In realtà gli insegnanti precari, presentissimi con denunce e appelli sul web, sono spariti dalla stampa generalista solo perché il Green pass ha monopolizzato ogni spazio. Anche quest’anno milioni di studenti saranno cioè affidati a supplenti per carenza d’organico, ma non è di moda parlarne.
Signor Ministro, sarà d’accordo che al centro del dibattito sulla scuola dovrebbe esserci l’interesse degli studenti. E la carenza di organico non è nel loro interesse. Inaccettabile in particolare quando riguarda il Sostegno. Specie in piena emergenza sanitaria, con l’urgenza di ridurre gli alunni per classe così da rispettare il distanziamento anti-contagio fondamentale per affrontare la variante Delta estremamente contagiosa, servirebbero fondi e atti normativi per disporre al più presto degli spazi e degli insegnanti titolari necessari.
Senza attendere concorsi che hanno i tempi che conosciamo e previsti per un numero di posti assolutamente insufficiente, e – soprattutto – potendo attivare meccanismi ben più agili per individuare i meritevoli, come peraltro normalmente avviene nel resto d’Europa.
In attesa di un quadro politico favorevole a investire in tale direzione, come Lega al momento siamo impegnati principalmente a cercare di costruire almeno le condizioni per l’accesso dei docenti esperti confinati nella seconda fascia delle graduatorie provinciali, ai percorsi formativi abilitanti (PAS) e consentire a chi ha tre annualità di servizio nel sostegno a ragazzi con difficoltà, di accedere direttamente ai corsi di specializzazione.
E’ il minimo che possiamo offrire a categorie che alla scuola hanno dato gli anni migliori e che in questi mesi vivono un vero e proprio incubo, con piattaforme e algoritmi dall’efficienza tutta da dimostrare, attivati probabilmente senza adeguato collaudo, come testimoniano migliaia di segnalazioni sul web. Segnalazioni anche queste che non trovano spazio sulla stampa generalista. Ma sulla stampa specializzata sì. Diamo loro un’occhiata. Approfondiamole. Perché la sensazione è che il problema sia reale.
Si è forzata la mano su concorsi per i quali non c’erano i tempi, rinunciando a un decreto scuola al quale abbiamo lavorato insieme nei primi mesi del suo mandato – prima dei veti di qualcuno – e nel quale c’erano le soluzioni per evitare le attuali criticità. Capisco le difficoltà a mettere d’accordo forze politiche tanto diverse. Ma una quadra dovremo comunque trovarla, nell’interesse di tutti”.
Questa la risposta del ministro Bianchi a Pittoni e agli altri interventi in aula:
“Quest’anno abbiamo assunto 58.800 persone, 53mila incarichi annuali. Il governo ha lavorato, se questo non basta ne prende atto. Siamo giunti a un livello molto atto dei vaccini. Il commissario Figliuolo ha lavorato anche per il tracciamento della fascia 6-14 anni. Sul trasporto pubblico locale il ministro Giovannini sta lavorando molto con gli enti locali, ricordo il lavoro dei tavoli prefettizi. Rispetto al dimensionamento delle classi, dimentichiamo troppo spesso che in questo Paese abbiamo problemi significativi di denatalità. Quando si è scritto il PNRR si è fatta attenzione ai servizi dell’infanzia. Stiamo investendo in mense e palestre. Le risorse che abbiamo investito sono state 130 milioni per le mense. Il tema del sostegno si lega a quello della formazione. Oggi non abbiamo laureati a sufficienza per le materie Stem, vi è sicuramente la necessità di avere nel proprio percorso universitario materie inerenti la pedagogia”.
“Noi abbiamo obbligo di attuare una norma dello Stato che è avviare concorsi ordinari. Il nuovo sistema di reclutamento deve avere al centro la formazione professionale. Un meccanismo per cui vi è un periodo di formazione alla fine del quale vi è una prova legata sia al percorso universitario che didattico. Abbiamo l’obbligo di portare a termine il concorso ordinario ma ci dedicheremo anche al nuovo reclutamento. Essenziale il ruolo della formazione”.
“Il tema del sovraffollamento delle classi dev’essere affrontato nel PNRR sia per il limite più alto (27) che in quello minimo (15). Tema cruciale quello della formazione di alcune classi della primaria (luoghi di montagna in primis). Dobbiamo riportare il laboratorio al centro dell’attività didattica, non solo negli istituti professionali”.