Secondo Freiberg, il clima di classe è dato dalla mescolanza di almeno 5 elementi cui i docenti e i dirigenti scolastici devono porre attenzione:
- la prevenzione;
- il prendersi cura degli studenti;
- la cooperazione;
- l’organizzazione;
- la comunità.
Il lavoro sul clima di classe è un lavoro di prevenzione nei confronti di tutti quegli atteggiamenti di impulsività, mancato autocontrollo, scarso senso di appartenenza che nelle comunità scolastiche sono causa di disagio, bullismo, demotivazione e dispersione.
Lavorare sul clima di classe mira a permettere agli studenti di diventare collaboratori piuttosto che ostacoli.
Attraverso il prendersi cura dei bisogni individuali degli studenti e la personalizzazione/individualizzazione dell’insegnamento/ apprendimento, ognuno è considerato nella sua originalità e può sentirsi accettato e parte della classe.
Il lavoro sul clima di classe si poggia inoltre su un atteggiamento didattico che facilita la cooperazione tra gli studenti e non la competizione o il lavoro individualistico.
Le condizioni che promuovono un ambiente sociale democratico, secondo Dewey, comprendono:
- un ambiente fisico che inviti all’attività cooperativa;
- un insegnante che faciliti la piena partecipazione e sostenga la libertà intellettuale;
- un corpo eterogeneo di allievi che interagiscano liberamente tra loro.
Ma è necessario che il clima di classe non sia frutto di slanci occasionali o di enfasi personalistiche. Per evitare questo rischio è necessario pianificare i propri interventi dal punto di vista organizzativo. Il cooperative learning e le metodologie didattiche attive offrono spunti operativi di grande efficacia.
Il corso
Su questi argomenti il corso Strategie organizzative per la gestione della classe, in programma dal 14 settembre, a cura di Claudia Matini.