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Personale ATA, il Periodo di Prova per i neoimmessi in ruolo: cosa c’è da sapere

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Il periodo di prova del personale ATA neoimmesso in ruolo decorre dalla presa di effettivo servizio e varia secondo il profilo.

La durata

Esso e disciplinato dall’ art. 30 del CCNL sottoscritto il 19.04.2018, che in riferimento alla durata del Periodo di Prova del personale ATA assunto a tempo indeterminato stabilisce quanto segue:

• 2 mesi per i profili delle aree A e A superiore;

• 4 mesi per i restanti profili, compreso il ruolo di DSGA che però a differenza degli altri profili dovrà frequentare anche un apposito corso di formazione

Sono esonerati dal periodo di prova, con il consenso dell’interessato, i dipendenti che lo abbiano già superato nel medesimo profilo professionale oppure in corrispondente profilo di altra amministrazione pubblica, anche di diverso comparto.

I periodi utili al suo compimento

Ai fini del compimento del suddetto periodo di prova si tiene conto del servizio effettivamente prestato.

Sono conteggiati ai fini del superamento del periodo di prova:

• le domeniche ed i giorni festivi;

• i periodi di chiusura della scuola derivanti da ragioni di pubblica utilità (es. seggio elettorale);

• i periodi di chiusura della scuola disposti per ragioni sanitarie (es. profilassi);

• le giornate in cui il dipendente frequenta corsi di formazione e/o aggiornamento indetti dall’amministrazione scolastica

• il periodo trascorso in mandato parlamentare;

• le giornate fruite a titolo di riposo compensativo;

• le giornate di chiusura prefestiva ed i permessi se il dipendente effettua il recupero del servizio non prestato entro il compimento del periodo di prova;

• il giorno libero per i dipendenti che fruiscono dell’orario di lavoro su cinque giorni, poiché hanno comunque assolto l’obbligo settimanale del servizio con i rientri pomeridiani.

I periodi non validi al suo compimento

Il periodo di prova è sospeso in caso di assenza per malattia e negli altri casi espressamente previsti da leggi o regolamenti come:

• i permessi retribuiti;

• i periodi di aspettativa per motivi di famiglia, di studio e ricerca;

• i periodi di aspettativa per coniuge all’estero;

• i periodi di aspettativa e/o i permessi per mandato amministrativo presso gli enti locali;

• gli esoneri dal servizio per motivi sindacali;

• i congedi parentali (ex astensione facoltativa per maternità);

• le ferie;

• le giornate di festività soppresse previste dalla lettera a) art.1 legge 23.12.1977, n.937, la ricorrenza del Santo Patrono se ricadente in giornata lavorativa in quanto assimilati alle ferie (cfr D.P.R.23-08- 1988, n. 395);

• eventuali periodi di sospensione cautelare o disciplinare dal servizio.

In caso di malattia il dipendente ha diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di sei mesi, decorso il quale il rapporto può essere risolto. In caso di infortunio sul lavoro o malattia derivante da causa di servizio si applica l’art. 20 (Infortuni sul lavoro e malattie dovute a causa di servizio) del CCNL del 29/11/2007.

Validità e proroga

Il periodo di prova inizia con il primo giorno dell’anno scolastico, il primo settembre, oppure, nel caso di assunzione del servizio successivamente, dal giorno di effettiva presa del servizio. E’ servizio valido a tutti gli effetti, sia giuridici che economici, quale effettivo servizio a tempo indeterminato. Quindi è utile al computo delle ferie e dell’anzianità.

Il periodo di prova può essere rinnovato o prorogato alla scadenza per una sola volta.

Decorso il periodo di prova senza che il rapporto di lavoro sia stato risolto, il dipendente si intende confermato in servizio con il riconoscimento dell’anzianità dal giorno dell’assunzione.

Conferma in ruolo, rescissione del contratto e ricostruzione della carriera

Decorsa la metà del periodo di prova ciascuna delle parti può recedere dal rapporto in qualsiasi momento senza obbligo di preavviso né di indennità sostitutiva del preavviso, fatti salvi i casi di sospensione previsti dal comma 4 (assenza per malattia e negli altri casi di assenza previsti dalla legge o dal CCNL). Il recesso opera dal momento della comunicazione alla controparte. Il recesso dell’amministrazione deve essere motivato. In caso di recesso, la retribuzione è corrisposta fino all’ultimo giorno di effettivo servizio compresi i ratei della tredicesima mensilità ove maturati.

La conferma del contratto a tempo indeterminato per superamento del periodo di prova è di competenza del dirigente scolastico, come previsto dall’art. 14 del DPR 08.03.99, n. 275.

La domanda di ricostruzione di carriera deve essere presentata dopo il superamento del periodo di prova e la ricezione del decreto di conferma in ruolo firmato dal dirigente scolastico