La ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero alle Commissioni riunite di Camera e Senato a Palazzo Madama, ha detto che le politiche per la scuola e l’università devono essere sempre più al centro dell’agenda del Governo. Ma non solo: “Mi sento confortata”, ha proseguito, ”nel lavoro che ho intrapreso e nel fatto che avete condiviso le mie linee programmatiche, mi impegnerò affinchè le politiche per l’istruzione siano sempre piú al centro dell’agenda del governo”.
E poi ha aggiunto: “Dalla crisi usciremo piú forti se coglieremo l’opportunitá di invertire la rotta: da un lato il ministero deve essere piú virtuoso, dall’altro servono segni di inversione di tendenza rispetto ad oggi sul piano delle risorse. La scuola che amo è la scuola della libertà, del confronto, della cultura, della legalità”.
“Questo sará tanto piú vero, quanto più ciò avverrà in sinergia con voi. Il ruolo del Parlamento è essenziale e centrale se vogliamo davvero superare gli anni che abbiamo alle spalle. Dalla crisi usciremo ed usciremo più forti se coglieremo questa fase come un’opportunitá: l’opportunità di invertire la rotta. Da un lato il Ministero deve essere ancora piú virtuoso, dall’altro serve essere consapevoli che anche nel breve, occorrono segnali di discontinuitá netti in termini di risorse investite”.
E ha pure ribadito che bisogna “puntare sulla scuola e sull’Università, anche come ascensori sociali, rafforzare la presenza delle istituzioni formative nelle aree deboli del paese significa per me incidere in profonditá nel tessuto sociale. La scuola, in particolare, dovrà essere sempre di piú l’infrastruttura civile che simboleggia l’unitá nazionale e diventa il presidio democratico per formare la societá del domani. La scuola che io amo – ha detto ancora – è la scuola della libertá, la scuola che abitua al confronto, che aiuta i giovani ad imparare a rispettare gli altri, che aiuta a conoscere le istituzioni e a credere in esse, che abitui alla cultura della legalitá, che formi i cittadini del domani”.
Buoni propositi e dichiarazioni del tutto condivisibili che però si scontrano col programma elettorale del Pd dove era scritto che i finanziamenti alla scuola sarebbero arrivati dal mancato acquisto dei famosi aerei F35. A ricordalo al Governo è il segretario della Flc-Cgil, Domenico Panataleo: “Si cancelli la spesa per gli F35 e si utilizzino quelle risorse reinvestendole per l’occupazione, per l’istruzione e per la spesa sociale”.
“Dopo i dati Ocse non è piú tempo di chiacchiere. L’Italia si allontana dall’Europa non solo come quantitá di spesa ma sopratutto come valore da assegnare alla cultura e ai saperi. Fino a ora abbiamo ascoltato tante buone intenzioni, ma nessun fatto concreto. Serve un deciso cambio di rotta! Rinnovo dei contratti nei settori pubblici, qualitá dei sistemi di istruzione, piena e buona occupazione e diritto allo studio sono le questioni prioritarie da affrontare. Il tempo sta scadendo e se nell’incontro di lunedì primo luglio con la ministra Carrozza non ci saranno risposte concrete a settembre – avverte Pantaleo – si aprirá una lunga e dura fase di mobilitazione contro le non scelte del Governo Letta”.
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