Il 5 ottobre è la giornata mondiale dell’insegnante, una celebrazione introdotta 27 anni fa, nel 1994, per commemorare la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’Unesco sullo status di insegnante del 1966, definita come la principale base di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale.
Scrive l’Unesco: Con l’adozione dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “Istruzione di qualità”, gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030 sull’educazione. Il loro impegno infatti è fondamentale per fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile.
L’obiettivo di questa giornata è quello di mobilitare il sostegno agli insegnanti e di garantire che i bisogni delle generazioni future continuino ad essere soddisfatti dai docenti.
Uno sguardo attento alla figura dell’insegnante, dunque, ma anche a quella dell’alunno, due ruoli legati a doppio filo, che esistono solo nella loro relazione di reciprocità.
Una visione cara anche agli ospiti della kermesse della Tecnica della Scuola che, in occasione di questa giornata di festa dedicata alla scuola, ci hanno rilasciato delle dichiarazioni di estremo interesse.
Di Lucia Sardo, attrice e insegnante di recitazione, sono le parole che hanno ispirato la nostra kermesse: “Quello dell’insegnante è il mestiere più bello del mondo. Ha a che fare con le anime, con il futuro, con la possibilità. Un insegnante che riesca a cambiare la vita di un ragazzo o la sua condizione emotiva – ha aggiunto – ha già fatto un miracolo”.
“Gli insegnanti devono amarsi di più e devono stimarsi e stimare il proprio lavoro perché da loro dipende il futuro delle nuove generazioni”. Così la scrittrice, saggista, poetessa Dacia Maraini, che apre l’appuntamento pomeridiano della kermesse. “L’insegnante è ancora una figura autorevole, ad avere perso autorevolezza è piuttosto l’istituzione scuola – ha chiarito -, ma se l’istituzione scuola sta attraversando una fase di crisi, gli insegnanti sappiano che in loro c’è il potere di uscire da questa crisi”.