In Usa si continua a sparare nelle scuole. La facilità con cui si possono procurare anche le armi da guerra accentua il fenomeno contro cui l’ex presidente Barack Obama aveva tentato di opporsi, ma invano, considerata la potenza della lobby delle armi.
E così nella Timberview High School di Arlington, nei sobborghi di Dallas, in Texas, quattro persone sono rimaste ferite nel corso dell’ennesima sparatoria, di cui non si conoscono bene le cause, ma sembra che a dare lo spunto alla sparatoria sia stata una discussione in classe.
Secondo quando riferiscono le autorità, una persona ha riportato solo lievi ferite, mentre le altre tre sono state ricoverate in ospedale, tra cui un insegnante.
Ad essere arrestato, dice il vice capo della polizia della città, nel corso di una conferenza stampa, uno studente di 18 anni che dopo una breve quanto intensa caccia all’uomo è stato fermato ed arrestato. Anche l’arma è stata recuperata.La polizia ha controllato l’intero edificio della scuola di Arlington, alla ricerca di un possibile secondo sospetto.
In alcune immagini postate su Twitter da studenti in classe si sentono gli spari e i ragazzi nel panico che cercano riparo sotto i banchi.
L’istituto è stato messo in lock down e a tutti gli studenti e al personale era stato detto di mettersi al riparo. Sul posto decine di agenti di polizia.
Che una discussione in classe, se è questa la vera causa, possa portare all’uso delle armi, a sparare, cercando di uccidere, sembra una vera follia. Fra l’altro moltissime scuole statunitensi sono provviste di metal detector e vigilantes che perquisiscono gli studenti.