Tre anni di supplenze possono bastare per abilitarsi all’insegnamento, come pure per specializzarsi nell’insegnamento agli alunni con disabilità: a sostenerlo è il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura al Senato.
La proposta leghista
L’esponente leghista torna alla carica perché si attivino “percorsi formativi abilitanti all’insegnamento”, i cosiddetti Pas, ma anche l’accesso “diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno ad alunni con disabilità”: in entrambi i casi a “validare” l’accesso non sarebbe una commissione di esperti, ma l’avere frequentato la scuola, come insegnanti, per almeno tre annualità, ciascuna delle quali con durata minima di 180 giorni.
L’accesso automatico “per chi ha maturato almeno tre anni di esperienza sul campo, risolverebbe” i tanti “problemi che si trascinano da quasi un decennio e non hanno controindicazioni”, ha sottolineato il leghista.
“In linea con l’Ue”
Il senatore Mario Pittoni ha anche tenuto a ricordare che l’accesso automatico ai corsi abilitanti e specializzanti sarebbe in perfetta “linea con la normativa europea”.
Inoltre, conclude il rappresentante del Carroccio esperto di normativa scolastica, queste soluzioni “non interferiscono con i provvedimenti in vigore e non comportano costi aggiuntivi per lo Stato”.
“Chiediamo diventino questioni prioritarie nell’azione di governo”, conclude il rappresentante della Lega: uno dei tanti partiti che, è bene ricordarlo, fa parte attiva dell’attuale esecutivo.
Eppure la domanda cresce
Il messaggio del senatore Mario Pittoni, quindi, sembra rivolto agli altri rappresentanti del governo Draghi. In particolare a M5s e Pd, che non sembrano volerne sapere di considerare le tre annualità di servizio utili per partecipare ai corsi di abilitazione (l’ultimo dei quali attivato nel 2013) e di specializzazione, come pure di immettere nei ruoli gli stessi precari storici già in possesso di tutti i titoli e dei servizi utili allo scopo.
Un’esigenza, tra l’altro, sempre più sentita, con un numero crescente di precari che chiedono di parteciparvi.
Concorso straordinario abilitante al palo
Nel frattempo, come abbiamo avuto modo già di scrivere su questa testata, non sembra volersi sbloccare il concorso straordinario finalizzato al conseguimento dell’abilitazione, per il quale vi era stato, nel 2020, un interesse altissimo con un alto numero di candidature.
In base a quanto stabilito con il DL Sostegni bis, in questi ultimi mesi è venuto meno l’obbligo del conseguimento dei 24 CFU, come pure il superamento della prova orale di abilitazione: la nuovo procedura prevede una sola prova scritta ed i candidati dovranno avere una posizione contributiva valida, oltre che aver stipulato un contratto di docenza a tempo indeterminato ovvero a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche presso una scuola facente parte del sistema nazionale di istruzione.
In corso le selezioni per il Tfa sostegno
Per l’accesso ai corsi di specializzazione nel sostegno agli alunni disabili, invece, è in corso la selezione, presso i vari atenei organizzatori, per l’accesso al VI ciclo Tfa.
In diversi casi, il numero dei candidati a frequentare il corso specializzante risulta svariate volte superiore a quello dei posti messi a bando. Una quantità che, hanno ricordato i sindacati, continua ad essere decisamente inferiore rispetto alle cattedre vacanti affidate a precari non specializzati.
Anche per l’accesso al ruolo su sostegno, inoltre, i concorsi risultano ancora decisamente macchinosi e anche in questo caso con numeri di posti inadeguati rispetto al numero necessario.