Nel corso dell’appuntamento della Tecnica della Scuola live di mercoledì 20 ottobre 2021, dedicata ai docenti precari, è intervenuta Manuela Pascarella, responsabile reclutamento della Flc Cgil. Uno dei temi affrontati è stato l’aggiornamento delle Gps e i correttivi da apportare:
“Nel 2020 in occasione dell’istituzione delle Gps ci sono state oltre 700mila insegnanti o aspiranti docenti che hanno presentato domanda per inserirsi all’interno delle graduatorie provinciali per le supplenze. Inoltre quello del 2022 è un appuntamento importante perché oltre a essere avviato l’aggiornamento perché la validità delle Gps è biennale quindi dovrebbe avvenire quest’aggiornamento delle Gps, il 2022 dovrebbe essere l’anno in cui si allineano dal punto di vista temporale le Gps con le Gae perché fino ad ora l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento e le Gps è stato sfalsato. Chi è inserito all’interno delle graduatorie dovrebbe poter inserire tutti i titoli, sia di servizio che culturali che ha maturato in questo biennio più eventuali titoli che non erano stati inseriti in occasione della precedente istituzione delle Gps nel 2020, e sappiamo che questo del 2022 è un appuntamento importante che tanti lavoratori precari aspettano perché quando furono istituite le Gps nel 2020 c’era stato prima a marzo un decreto legge del governo Conte che aveva previsto di congelare le Graduatorie di istituto rinviando di un anno il loro aggiornamento e poi a seguito della pressione di tanti laureati che aspettavano quell’appuntamento per potersi inserire all’interno delle graduatorie e della pressione fatta da tanti precari che volevano cambiare provincia dopo un triennio (2017-2020) nel quale erano stati collocati nella provincia scelta all’epoca, il legislatore decise di istituire le Gps, di aggiornare quelle che allora erano le graduatorie d’istituto e istituire queste nuove graduatorie per la prima volta con una procedura d’iscrizione non più cartacea ma tutta informatizzata”.
Errori dettati dalla fretta
“L’informatizzazione è stato un processo complesso perché quell’aggiornamento che in un primo momento l’amministrazione pensava di non dover fare, è stato fatto in fretta e furia. L’ordinanza ministeriale n. 60 che ha regolamentato le Gps è stata emanata dal ministero dell’istruzione il 10 luglio 2020 e l’aggiornamento dell’istituzione di queste graduatorie è stato fatto a cavallo tra luglio e agosto. Un conto è varare le regole a avviare le procedure in primavera, un conto è farlo in piena estate a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico. Inoltre i supplenti e i lavoratori della scuola che si sono iscritti nelle graduatorie hanno dovuto inserire a sistema tutti i servizi che hanno fatto nella propria vita professionale e tutti i titoli culturali che avevano acquisito con complicazioni notevoli perché ad esempio i titoli di servizio si potevano dichiarare una volta sola, mentre i titoli culturali andavano dichiarati per ogni graduatoria d’inserimento”.
“Fatto sta che gli errori commessi in buona fede (dovuti dalla fretta) dai lavoratori sono stati molti, quando sono state pubblicate le graduatorie, c’erano tanti errori nei punteggi che erano stati attribuiti e sono piovuti sugli Uffici scolastici provinciali migliaia di reclami. In quel momento gli Uffici che erano impegnati con le operazioni di immissioni in ruolo e con le operazioni di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a ridosso dell’anno scolastico, non sono riusciti a prendere in esame quei reclami, quelle richieste di rettifica dei punteggi e tutto è stato poi demandato alle scuole“.
Correttivi da apporre
“Dei correttivi vanno assunti per l’aggiornamento delle graduatorie, in primis la finestra temporale che viene data ai lavoratori deve essere più ampia, l’inserimento dei propri titoli e servizi dev’essere fatto in modo tranquillo dai lavoratori. Non si può fare un aggiornamento in piena estate, va anticipato. Quando si aprono le istanze, l’interfaccia dev’essere già sperimentata. Nel 2020, in corso d’opera, quando si dovevano compilare le istanze, più volte il sistema è stato rimaneggiato e quindi i lavoratori che avevano compilato la domanda nei primi giorni di apertura del sistema, si sono trovati un’interfaccia che è cambiata nel corso dei giorni e quindi hanno compilato un’istanza diversa da quella che è stata compilata da un collega una settimana dopo. Questi problemi tecnici si sono verificati perché era una procedura nuova quella dell’informatizzazione però l’amministrazione deve anche assumersi la responsabilità di garantire ai lavoratori della scuola dei tempi distesi con un’interfaccia che funzioni in modo corretto senza cambiamenti in corso d’opera ma con un meccanismo che sia sperimentato, solido e funzionante da tutti i punti di vista”.