Non si è mai placato il dibattito sul vincolo imposto ai docenti neo immessi in ruolo, ed in questi giorni si stanno svolgendo diverse manifestazioni in tutta Italia dei docenti vincolati.
Sono rimasti nel nulla, infatti, i diversi annunci di possibile abolizione del vincolo da parte dei “soliti” politici che si sono risolti soltanto in una riduzione, da cinque a tre anni, del blocco imposto sulla mobilità territoriale, sulla possibilità di svolgere incarichi a tempo determinato e sull’assegnazione provvisoria.
Le deroghe al vincolo
Ferme restando le deroghe espressamente previste dalla legge, per i casi di assistenza a congiunti con legge 104 grave e situazioni di esubero o per i perdenti posto, resta dunque fermo il blocco triennale per gli immessi in ruolo dall’1 settembre 2020.
C’è tuttavia molto fermento e potrebbe essere il momento giusto per trovare una soluzione concreta al problema.
Occorre una legge per abolire il vincolo
Considerato infatti che il vincolo è stato introdotto con legge, solo con un atto di natura legislativa si potrebbe rimuovere il vincolo stesso, non potendosi intervenire con un semplice atto di natura amministrativa o regolamentare.
Ed è questo il periodo in cui il Governo inizia a discutere su quali questioni inserire nel decreto c.d. milleproroghe, che annualmente viene approvato entro dicembre e, come noto, ha rappresentato negli anni un’occasione per inserire le tematiche più disparate.
L’occasione potrebbe essere il decreto milleproroghe
L’appuntamento con il decreto milleproroghe rappresenterebbe quindi un’ottima occasione per concretizzare i tanti annunci fatti dalla politica, in tempo utile per poter consentire ai docenti vincolati di partecipare alle operazioni di mobilità per l’a.s. 2022/2023.
Vedremo se questa volta dalle parole si passerà ai fatti.